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28 marzo 2024, Aggiornato alle 12,19
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Infrastrutture

Zolfo sulle navi, nuovi limiti per i porti italiani

La norma, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, obbliga le navi in servizio passeggeri all'uso di combustibili con contenuto di zolfo fino a un massimo dell'1,5% per millilitro in navigazione


Sono entrati in vigore ieri nei porti italiani i nuovi limiti che impongono alle navi l'uso di carburanti a basso contenuto di zolfo. La norma è infatti sancita dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo numero 112 del 16 giugno 2014 di attuazione della direttiva numero 2012/33/Ue; quest'ultima modifica la direttiva 1999/32/Ce sul tenore di zolfo dei combustibili per uso marino. In base alle nuove regole, le navi passeggeri in servizio di linea sono obbligate all'uso di carburanti con contenuto di zolfo fino a un massimo dello 1.5% per millilitro in navigazione. La violazione del divieto è fatta valere anche nei confronti delle navi non battenti bandiera italiana e che si trovano in un porto italiano. Il limite valido da ieri sarà poi abbassato fino allo 0.5% dal 1 gennaio 2020.
Sui limiti al tenore di zolfo nei combustibili marini c'è fermento nel settore. Gli armatori stanno andando incontro infatti a significativi investimenti per essere pronti con navi adatte. Informazioni Marittime ne ha discusso recentemente con l'agenzia Onu che le ha istituite, l'International Maritime Organization (IMO), nel corso di un'intervista al segretario generale Koji Sekimizu (qui il momento in cui risponde proprio a una domanda su questo argomento). Il pacchetto di regole si chiama Sulphur Emission Control Area (SECA).
Sia gli armatori europei che quelli italiani hanno chiesto all'IMO maggiore tolleranza sull'applicazione delle regole SECA, proprio per dare il tempo alle navi di aggiornarsi tecnicamente.
Il pacchetto di regolamenti sulle emissioni di zolfo delle navi è stato approvato dal Parlamento europeo a settembre 2012
Il decreto pubblicato ieri in Gazzetta dall'Italia mira alla tutela dell'ambiente marino negli scali nazionali. Vede attualmente all'avanguardia il porto di Venezia grazie all'accordo volontario Blue Flag II che impone, già dal 2013, l'uso di carburanti allo 0.1% di zolfo per tutte le navi in transito (a partire da fuori della bocca di Porto di Lido) e per tutta la durata dell'ormeggio.