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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Vertenza Conateco, a settembre tavolo con il governo

Autorità portuale, sindacati e terminalista incontreranno il ministro Delrio per affrontare la crisi del terminal tra costo del lavoro e debiti milionari


di Paolo Bosso 
 
La crisi di Conateco passa a Roma. A un mese dai primi scioperi che hanno reso molto difficile il traffico di container e camion in entrata e uscita dal porto di Napoli, la vertenza del terminal contenitori verrà ora gestita direttamente dal governo. Il commissario dell'Autorità portuale campana, Antonio Basile, comunica oggi ai sindacati e all'azienda che entro la prima settimana di settembre ci sarà un incontro al ministero dei Trasporti insieme al ministro Graziano Delrio e al suo collaboratore Ivano Russo. Sul tavolo una crisi profonda che interessa un doppio fronte lavorativo e industriale: poco traffico, tante difficoltà a mantenere tutti i 354 dipendenti, e una montagna di debiti. «L'incontro deve tradursi nel ripristino della contrattazione di secondo livello, disdetta dal 17 giugno senza soluzione di continuità» spiegano Cisl, Uil e Ugl in una nota, «differendo» gli scioperi proclamati per il 14, 17 e 18 agosto. «I lavoratori - spiegano - hanno manifestato la volontà di accompagnare un percorso di fuoriuscita dalla stato di crisi, previa presentazione di un piano industriale. Appare evidente che la Conateco a questo appuntamento dovrà presentarsi con una proposta finalmente credibile e sostenibile, contrariamente a quanto fatto fino ad oggi».

I problemi di Conateco
La crisi del terminal è iniziata poco più di un mese fa quando i 354 dipendenti hanno ricevuto una busta paga tagliata in media di 250 euro - a causa del mancato rinnovo dell'accordo di secondo livello – e soprattutto una procedura di licenziamento per 101 dipendenti. È la goccia che ha fatto traboccare il vaso, spingendo la maggior parte dei lavoratori del terminal, a partire dal 13 luglio, ad avviare una serie di scioperi terminati solo ora che la vertenza arriva a Palazzo Chigi. Il 21 luglio la procedura di sciopero per i 101 dipendenti è stata scongiurata grazie a un accordo in Regione tra sindacati, azienda, Autorità portuale e Conateco che ha avviato la cassa integrazione straordinaria per tutti, anche se la procedura deve ancora essere autorizzata dal ministero dello Sviluppo. 
I sindacati Cgil (che non si è unita alle ultime due settimane di scioperi), Cisl, Uil e Ugl lamentano tanti tagli effettuati negli ultimi anni ai 354 dipendenti di Conateco: una polizza sanitaria non versata dal 2009, la trattenuta del quinto dello stipendio, del Tfr complementare, dei buoni pasto, e infine trattenute agli incentivi di produzione e a diverse indennità. Nei giorni scorsi sia Cgil che Cisl hanno annunciato un'apertura di Conateco sul ripristino del contratto di secondo livello, ma a questo punto, con il governo chiamato in causa, anche questo sarà un affare da discutere a Roma. Per Conateco la patata bollente non è solo rappresentata dal costo del lavoro, ma da una situazione debitoria molto grave.

Debiti milionari
Il principale terminal di Napoli soffre di una crisi che parte da lontano, sempre più profonda e complicata. Solo con l'Autorità portuale ha un debito superiore ai sei milioni e mezzo di euro, fatto soprattutto di canoni di demanio e concessione non pagati. Un paio di settimane fa il segretario generale Cisl Campania Lina Lucci ha riassunto in una lettera al governatore della Campania Vincenzo De Luca la situazione debitoria del terminalista: 20 milioni di mancati versamenti Inps, Inail ed Equitalia; polizza sanitaria non versata dal 2009; trattenute sul quinto dello stipendio; sospensione dei buoni pasto; bollette non pagate; mancato versamento di canoni per la concessione demaniale e l'utilizzo di gru di banchina. 
Per l'Autorità portuale, a monte di tutto, c'è la richiesta di un nuovo piano fideiussorio per il rientro del debito sulle concessioni. L'Authority ha dato a Conateco tempo fino al 30 settembre per presentarglielo, altrimenti la concessione del terminalista decadrà. Ma per quella data è probabile che il governo sarà già intervenuto.