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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Politiche marittime

Venezia senza Costa saluta 200mila passeggeri

Quest'anno Costa Crociere dimezza l'offerta. Da novembre scatta il decreto anti-inchini


Per la Laguna di Venezia questo è il primo anno sotto decreto "anti-inchini", la misura varata a marzo 2012, all'indomani del naufragio della Costa Concordia, per limitare il traffico crocieristico nella Serenissima e in altri posti d'Italia con un ecosistema delicato. In realtà il decreto per Venezia, che vieta alle navi di questo tipo superiori alle 96mila tonnellate il transito nel canale di Giudecca, è stato sospeso dal Tar in nome della "continuità economica e turistica di Venezia". Verrà applicato definitivamente a novembre, quando non potranno attraccare più di cinque navi da crociera al giorno con stazza superiore alle 40mila tonnellate.
Ciò non toglie che già adesso nelle banchine venete, considerando che le compagnie hanno programmazioni annuali che scadono verso la tarda primavera, ci siano le prime defezioni. La prima è stata quella di Costa Crociere che già quest'anno porterà via 200mila passeggeri, quasi dimezzando la sua offerta. Una vera mazzata perché Venezia è attualmente il primo porto crocieristico italiano. «Il governo al quale abbiamo scritto più volte – spiega all'Ansa il presidente Venezia Terminal Passeggeri Sandro Trevisanato - aveva detto che in primavera ci sarebbero state le decisioni attese con una scadenza incombente, quella di maggio, in cui le società crocieristiche chiudono la programmazione. Ebbene, i ritardi su ritardi hanno portato a questo e per il momento abbiamo perso solo Costa tra i maggiori clienti, chissà cosa faranno gli altri».
 
Addio momentaneo?
L'addio delle grandi navi a Venezia dovrebbe essere momentaneo, prima o poi verrà istituito o creato un canale di accesso alternativo a Giudecca (visto che il decreto si applica solo lì, nell'accesso al cuore storico della città). Attualmente le scuole di pensiero sono due: quella rappresentata dal Comitato No Grandi Navi che vuole approdi fuori dalla Laguna, e quella degli operatori, rappresentata da Federagenti, che invece vuole accessi alternativi che portino al terminal della stazione marittima.