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24 aprile 2024, Aggiornato alle 10,25
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Politiche marittime

Venezia, ok Commissione VIA alle crociere in bocca di Lido

La Commissione di Valutazione Impatto Ambientale giudica positivamente Cruise Venice 2.0. Stazione a basso costo e shuttle elettrici per portare i turisti in città


Nonostante le criticità evidenziate qualche settimana fa dalla Conferenza dei servizi, per la Commissione nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale il progetto Venice Cruise 2.0 è un buon progetto.
Si tratta di un nuovo terminal crociere alla bocca di Lido, al largo della città, verso est, in sostituzione di quello attuale che si trova praticamente in centro, lato ovest (e che in passato ha regalato ingressi mastodontici a pochi metri da San Marco). Costo 150 milioni di euro. È stato progettato da Cesare De Piccoli, ex sottosegretario all'Industria, e Antonio Gozzi, amministratore delegato della Duferco. «Il pronunciamento della Commissione ci conforta sulla validità della nostra proposta progettuale e ci incoraggia a proseguire nella strada intrapresa per realizzare a Venezia un porto adeguato al futuro – commentano i De Piccoli e Sviluppo - prenderemo subito contatto con la presidenza del Consiglio e con i ministeri competenti per avere indicazioni utili alla successiva fase di sviluppo del progetto».
 
Massimo Minella su Repubblica di oggi spiega nel dettaglio il progetto di Cruise Venice 2.0. Visto che il terminal, se verrà realizzato, si troverà fuori la città a diversi chilometri, è stato studiato un sistema di navi shuttle elettrici. «L'idea di fondo è quella di salvaguardare la Laguna - spiega Gozzi - con un'operazione molto leggera sia dal punto di vista infrastrutturale che da quello economico e che è fuori dalle barriere del Mose». «Pensiamo a barche panoramiche e non inquinanti, perché nel tragitto che dura 58 minuti e che conduce dal Lido alla stazione marittima vogliamo mostrare le bellezze di Venezia» spiega Gozzi.
La semplicità del terminal si traduce in un unico ponte dove possono attraccare, da entrambi i lati, fino a cinque navi da crociera. I 150 milioni di euro del progetto includono la struttura e le navi-shuttle. «Sarà come avviene nei porti commerciali, con il pubblico che paga le infrastrutture e il privato che opera sull'area in concessione, versa un canone e si fa carico degli investimenti nel terminal - spiega Gozzi - ora però dobbiamo concentrarci sul progetto, voglio parlare con Fincantieri e con il Cetena per studiare il tipo di imbarcazione che dovrà essere elettrica e automatizzata, ma anche con il gruppo Rina e con la sua controllata D'Appollonia per la progettazione. Se ci danno il via libera, in ventiquattro mesi siamo già pronti a partire».
 
I punti deboli di Cruise Venice 2.0
Secondo la Conferenza dei servizi i problemi sono tre: sicurezza, occupazione e costi. C'è un maggiore rischio di attentati terroristici e di naufragi vista la posizione al di fuori delle barriere del Mose. L'impatto occupazionale con la possibile perdita di qualche migliaio di posti di lavoro a causa della previsione di gestire non più di cinque degli otto accosti oggi garantiti in Marittima. Infine ci saranno maggiori costi dovuti ai servizi, per esempio Dogana, Finanza e Polizia di Frontiera, che dovranno gestire sia il nuovo terminal che il vecchio, che potrà ospitare navi non superiori alle 90mila tonnellate.