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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Trasportounito: "Cancellando costi minimi il governo affonda duemila imprese"

Con le nuove norme, riferisce l'associazione, tutte le cause avviate nei confronti dei committenti "diventano immediatamente spazzatura"

"Grazie Italia". Comincia così, con ironica amarezza, un comunicato stampa in cui Trasportounito denuncia le "norme inique e assurde" che sarebbero state applicate dal governo a danno degli autotrasportatori. "L'ennesimo clamoroso paradosso - scrive Maurizio Longo, segretario generale dell'associazione - si è consumato ancora una volta nel settore dell'autotrasporto dove il governo ha cancellato nella legge di stabilità i cosiddetti costi minimi di sicurezza, che già rappresentavano la prova concreta dell'ennesimo fallimento delle scelte, in materia di politica dei trasporti, compiute dai governi che si sono succeduti alla guida del paese. Ma il peggio deve ancora a venire: la nuova norma – aggiunge Longo - non salvaguarda il pregresso un risultato aberrante: circa duemila imprese di autotrasporto italiane che si sono avvalse delle norme di Stato per far valere i loro diritti avviando cause legali nei confronti dei committenti, seguendo le procedure di legge, sono state freddate da un secco taglio verticale contenuto nella legge di stabilità. Tutte le cause avviate, per un valore che si può stimare per circa 30 milioni di euro - conclude il segretario generale di Trasportounito - diventano immediatamente spazzatura.  I giudici, infatti, nel prendere atto della modifica normativa, chiuderanno le cause senza neanche archiviarle. Il tutto, nel paese della certezza del diritto ?".