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19 aprile 2024, Aggiornato alle 13,17
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Logistica

Trasporti marittimi, i caricatori vogliono contare di più

Gli operatori rivendicano maggiori possibilità di scelta rispetto ai porti presso i quali il loro vettore fa scalo


Si sa, anche i maggiori caricatori hanno poca voce in capitolo in ordine a dove fanno scalo i loro vettori. Il problema è stato al centro del "TOC Europe Container Supply Chain", il meeting svoltosi ad Amsterdam alla fine di giugno in cui gli operatori del settore hanno sottolineato la necessità di avere maggiori opportunità di scelta.

Lars Jensen, socio ed amministratore delegato della SeaIntelligence Consulting, ha spiegato che a causa della estremamente diversificata base clientelare che si serve di un'unica portacontainer, pochi clienti sono in grado di influenzare le sequenze di servizio dei vettori. "Storicamente i caricatori non hanno mai svolto quel ruolo e, per essere onesti, non vedo come possano farlo, perché la realtà è che la navigazione di linea è fondamentalmente diversa da quella dell'attività delle petroliere o delle rinfuse secche".

Se si tratta di una nave grande, riferiscono theloadstar.co.uk e Cisco, i vettori avranno 2.000 clienti a bordo; se si tratta di una nave piccola, potrebbero essere da 30 a 40. "Questo - sottolinea Jensen - non fa che condurre ad un fondamento economico in cui persino i più grandi caricatori del mondo non dispongono di abbastanza volumi per imporre una rotta specifica. Ciò è nella natura del trasporto marittimo di linea stesso; esso equivale ad un servizio di autobus, in cui l'azienda di trasporto non può ritagliare il servizio su misura per ogni passeggero. Questo – conclude Jensen - non significa che i caricatori debbano essere del tutto ignorati, cosa che sfortunatamente sembra avvenga davvero".


Peter de Langen, consulente principale per i porti e la logistica alla Copenaghen Business School, sostiene che i caricatori hanno avuto di gran lunga più potere quando hanno concentrato il proprio impegno sul trasporto terrestre con l'hinterland. "I caricatori hanno ottenuto l'effetto maggiore sulla tratta terrestre del viaggio di un contenitore: ogni qual volta si è verificato un passaggio di rilievo di un carico, poniamo, dalla strada alla chiatta fluviale, esso è stato indotto da un importante caricatore. Dove essi non sono stati attivi, questi progetti quali dirottamenti modali non hanno avuto proprio successo. Dove invece sono diventati attivi, hanno contribuito alla transizione nel settore. Dal punto di vista di un fornitore di servizio, il miglior dono che si possa ricevere sono le istruzioni da parte dei clienti e questo è importante nel trasporto terrestre, che spesso rappresenta qualcosa come il 90% del costo del trasporto dall'origine alla destinazione".