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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Tirrenia riparte a rate

La prima conferenza stampa della nuova dirigenza. Nei primi due mesi di quest'anno le merci sono cresciute del 10%. Fino al 25 aprile il biglietto è a rate |  fotogalleria


di Paolo Bosso 
 
L'estate è alle porte e la nuova Tirrenia-Cin si prepara alla sua prima prova estiva. A luglio 2012 Compagnia Italiana di Navigazione ha acquisito flotta e personale per 380 milioni di euro e da allora i passeggeri sono cresciuti del 10% (stessa percentuale per le merci nei primi due mesi di quest'anno). Oggi, a Napoli, a bordo del traghetto Raffaele Rubattino l'amministratore delegato Ettore Morace (nella foto) ha illustrato ai giornalisti la storia della compagnia, dall'acquisizione ad oggi, e le iniziative future.
La compagnia di bandiera è stata completamente riorganizzata. Il rinnovo della flotta è all'insegna del noleggio, ma di qualità, «al momento più conveniente dell'acquisto» secondo Morace. Sono state dismesse le cinque navi della serie Strada, noleggiate Amsicora e Bonaria. Infine Dimonios sostituirà la vecchia Aurelia sulla Napoli-Cagliari. Risultato: la flotta è ora composta da navi non più vecchie di 13 anni. Inoltre, per tre milioni di euro saranno rinnovate quattro unità: Bithia, Athara, Nuraghes e Sharden,
La Sardegna resta l'isola più collegata con 60 partenze la settimana (3.028 l'anno), «il nostro core business» sintetizza Morace. E' la garanzia della continuità territoriale, in cambio di una convenzione con lo Stato che frutta né più né meno di 72 milioni di euro l'anno per otto anni. Ma i vincoli sono stringenti ed anche penalizzanti. «Ad ogni ora di ritardo, ad ogni sospensione ci aspetta una multa che va dai mille al milione di euro» afferma Morace. Ma non c'è da preoccuparsi visto che la compagnia, da quando c'è la nuova dirigenza, di intoppi non ne ha avuto neanche uno. Ma allora – è stato chiesto nel corso dell'incontro con la stampa -  cosa sono tutti questi attriti con la Regione Sardegna, la voce su un'indagine Antitrust, la critica feroce al caro traghetti da parte del governatore Cappellacci? «In Sardegna la Tirrenia viene da sempre utilizzata per fare campagna elettorale – spiega Morace – se a Ponza proponessi una compagnia a gestione territoriale mi seguirebbero in tanti, ma non tutti sanno che la Flotta Sarda (la compagnia gestita dalla Regione Sardegna ndr) l'anno scorso ha perso quanto ha guadagnato. L'unico modo per chiudere in attivo sarebbe stato fare tariffe più alte delle nostre». A pesare è il carburante. Nel 2009 una tonnellata di bunker (equivalenti a 1.176 litri di gasolio) costava 160 euro, oggi 600. Nel 2009 sono stati spesi 60 milioni per il carburante, oggi il doppio, 125. Così il primo a risentirne è stato il prezzo del biglietto, con il conseguente abbandono dei passeggeri: nel 2010 il flusso passeggeri da e verso la Sardegna è stato di 5,7 milioni di unità; nel 2011 4,4 e nel 2012 3,7 milioni. Quest'anno l'inversione è annunciata, grazie a una riorganizzazione aziendale, ad un ammodernamento della flotta e al ritorno alla comunicazione pubblicitaria dopo tre anni di silenzio. Soltanto il biglietto resta caro, ma non è un fattore che dipende in tutto e per tutto dalla compagnia, che per ovviare a questo gap ha lanciato il biglietto a rate: se spendi più di trecento euro, prenotando entro il 25 aprile, si potrà dilazionare la spesa in 10 rate senza un centesimo d'interesse.

La nuova Tirrenia:
Compagine azionaria: 40% Moby, 35% Fondo Clessidra, 15% Gruppo Investimenti Portuali, 10% Shipping Investment.
Le direzioni sono passate da undici a quattro, che sono: Finanza e Controllo, Personale, Tecnica, Commerciale. I dirigenti da 18 unità a 8, di cui 5 nuovi provenienti dal mercato.