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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Stretta sulla navigazione per le navi da crociera

Il ministro dell'ambiente Corrado Clini raggiunge la prefettura di Livorno. Ancora incerte le ipotesi di intervento sul Costa Concordia. Clini: "Un accordo con le compagnie per le zone di interesse ambientale"


Via allo stato di emergenza e nuove misure di prevenzione sulla base delle norme esistenti. Sono questi i due punti fermi del vertice tra il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e la prefettura di Livorno. «Nelle prossime ore – ha affermato Clini - sulla base delle norme esistenti e sulla base delle valutazioni che raccoglieremo, dovremo sicuramente mettere in atto una misura di prevenzione».
Verrà dichiarato lo stato di emergenza «per consentire – prosegue il ministro - e attuare le misure necessarie in tempi rapidi, cioè corrispondenti alla sfida di evitare la dispersione in mare di oltre 2.000 tonnellate di carburante stivate nei serbatoi». «Abbiamo bisogno - ha aggiunto - di procedere con urgenza, in tempi più brevi di quelli consentiti dalle procedure ordinarie. Abbiamo chiesto alla compagnia di darci entro domani il piano di lavoro per svuotare i serbatoi ed entro 10 giorni quello per rimuovere la nave».
Sul rischio di scivolamento della nave verso un fondale più profondo, Clini ha sostenuto l'ipotesi di «tamponare la falla creata e portare la nave in linea di galleggiamento. Questo consentirebbe di trascinare la nave lontano dal punto in cui si trova ora, per operare. Ma al momento non siamo in grado di dire se questa opzione è praticabile». Il ministro ha osservato che se la nave scivolasse più a fondo purtroppo gli interventi sarebbero ancora più complicati: «se scivolasse senza rotture - ha precisato - si potrebbe operare ugualmente per il recupero carburante senza il pericolo di disastro ambientale. Ma il rischio è che scivolando ci possano essere delle rotture dello scafo e dei serbatoi e allora la situazione sarebbe veramente difficile». Clini ha rilevato che lasciare la nave sul fondale marino potrebbe essere un'altra ipotesi ma - ha ribadito - «siamo in una situazione in cui ci sono diversi scenari. Non siamo in condizione di dire quale è quello più probabile».
Sulle misure di prevenzione per evitare altri disastri di questo tipo verrà presto proposto alle compagnie di crociera «un accordo – spiega Clini - un piano di lavoro e di comportamenti e gestione delle rotte in modo da gestirle in maniera sostenibile nelle zone di interesse ambientale». Già con la Regione Toscana - ha spiegato Clini - «abbiamo convenuto che le istituzioni nazionali valutino insieme le procedure possibili a legislazione esistente per regolamentare il traffico marittimo di fronte alle coste della Toscana. A legislazione vigente vuol dire utilizzando procedure che consentano la loro applicazione immediata».
Inoltre Clini ha nuovamente posto l'attenzione sull'opportunità di far arrivare le grandi navi da crociera nel cuore della laguna di Venezia. Il ministro ha reso noto che, per evitare che queste navi continuino ad arrivare fino al bacino San Marco, ha già parlato con il sindaco e il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia: «Ci stiamo lavorando - ha affermato - si tratta di un provvedimento amministrativo. Mi auguro proprio che non ci siano difficoltà. Il problema non è far arrivare le navi a Venezia - ha specificato - ma di non farle arrivare nel bacino San Marco».