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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Politiche marittime

Delrio, "Porti spa? In Italia sarebbe anarchia"

Il ministro dei Trasporti risponde al governatore della Liguria, il quale critica "l'ipercentralismo" della riforma. Il capo del dicastero: "È già in atto una rivoluzione"


I singoli porti autonomi, sul modello delle "spa" del northern range, non sono un vantaggio, sono anarchia. «Gli scali hanno già autonomia, non sia anarchia», ha affermato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, nel corso del convegno "Connettere l'Italia. Genova: futuro in corso", dove si è intrattenuto, tra gli altri, con il patron di Msc, Gianluigi Aponte. 

Delrio risponde al governatore della Liguria, Giovanni Toti il quale, partecipando anche anche lui all'evento genovese, ha auspicato maggiore autonomia per il porto capoluogo ligure. «È ipercentralista, questa è una visione sbagliata», afferma il governatore su Delrio al Secolo XIX (il ministero dei Trasporti è il dicastero di riferimento normativo per i porti). «Anche - continua Toti - il divieto per i sindaci entrare nel board (nel Comitato di gestione, ndr), è una scelta sbagliata del ministero». «A metà dicembre - conclude il presidente della Regione Liguria - presenteremo in Consiglio regionale un documento che stiamo preparando in questi giorni. Chiederemo poi al governo se possiamo inserirci nel tavolo già costituito da Emilia Romagna e Lombardia, altrimenti chiederemo l'apertura di un "tavolo ligure"», afferma il governatore. Il modello a cui si rifà Toti è quello delle "spa" portuali del bacino anseatico, dove le autorità portuali si comportano come una società, potendo acquisire, gestire e partecipare in altre società, cosa vietata in Italia.

«Credo che il problema fondamentale non sia la trasformazione in società per azioni», afferma Delrio, «non riesco a capire quale possa essere il vantaggio competitivo di avere l'etichetta "spa". I porti italiani sono già dentro una rivoluzione molto importante e seria, hanno ricevuto e riceveranno molti fondi infrastrutturali». «Sono un autonomista convinto – conclude il ministro - ma autonomia non vuol dire anarchia, non vuol dire che ognuno va per conto suo. C'è già una parziale autonomia finanziaria - ha proseguito Delrio -. Dopo 23 anni questo sistema è stato riformato, pensare di fare dopo 10 mesi una nuova riforma mi risulta complicato, anche perché siamo in scadenza di mandato di governo e sono abituato a parlare di cose concrete».
 
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Nella foto, da sinistra, Toti, il presidente Ucina Carla Demaria e Delrio