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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Traghetti, il caro tariffe preoccupa armatori e consumatori

A Roma un incontro tra Confitarma, sindacati e associazioni dei consumatori. Il caro gasolio e i grossi investimenti sulla flotta rialzano i prezzi dei serivzi aumentando le preoccupazioni della categoria


L'aumento dei costi dei collegamenti marittimi tra le sole della penisola italiana rappresenta un problema che già da tempo affligge la categoria degli armatori. Per questo ieri, presso la sede di Roma di Confitarma, un'incontro organizzato dal presidente della Commissione Navigazione a Corto Raggio di Confitarma e ad della Moby Spa Luigi Parente ha permesso di mettere a confronto le associazioni dei consumatori indipendenti e le organizzazioni sindacali del settore. 
All'appello non è mancato nessuno tra i principali attori del panorama marittimo italiano: oltre a Moby e Confitarma erano presenti Grimaldi Holding, Gruppo Grimaldi Napoli, Caronte & Tourist, Grandi Navi Veloci, Alilauro-Volaviamare e Ttt Lines. Dal lato sindacale e consumatori hanno partecipato: Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti; Dino Cimaglia e Monica Satolli dell'Unione Nazionale Consumatori, Francesco Mattana di Altroconsumo e Chiara Pincelli di Codici, infine la Casa del Consumatore, Confconsumatori e Assoutenti.
L'aumento dei prezzi nelle linee regolari per le isole della penisola italiana si ripercuote sia nel trasporto quotidiano dei pendolari sia, indirettamente, su quello dei turisti.
Gli armatori dal canto loro hanno rivendicato l'assoluta autonomia e trasparenza del processo di determinazione dei prezzi da parte delle singole aziende, motivando i rialzi della stagione in corso con gli enormi investimenti per il rinnovamento della flotta e con la crescente dinamica di tutti i costi di esercizio delle navi, in particolare del bunker (di cui si prevedono ulteriori rialzi dovuti alla crisi libica).
Sul lato occupazionale sono preoccupati i sindacati che hanno manifestato la loro preoccupazione per l'aumento dei costi del bunker che minano fortemente la salute economica delle aziende fino a compromettere il mantenimento dei servizi stessi.
Al termine dell'incontro, compagnie di navigazione, associazioni dei consumatori e organizzazioni sindacali hanno concordato sull'urgenza di richiedere al governo e alle amministrazioni territoriali competenti l'apertura di un tavolo tecnico di concertazione, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate.