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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Infrastrutture

Nel porto di Ancona si studia il greco (tecnico)

Per il corso è stato scritto un manuale di greco-italiano in cui si approfondiscono i temi delle operazioni nelle aree portuali


I lavoratori portuali di Ancona studiano il greco. L'Accademia "Angelico Costantiniana" di Roma, in collaborazione con Iemo-International emergency management organization, ha infatti cominciato martedì le lezioni (gratuite) di lingua ellenica nella Sala Marconi dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, che patrocina l'iniziativa. 

Per il corso è stato scritto, dal docente e organizzatore Haris Koudounas, uno specifico manuale operativo di greco-italiano, edito da Sbc edizioni, in cui si approfondiscono sia i termini legati alle operazioni di controllo nelle aree portuali, sia elementi di cultura greca. Vengono, per esempio, descritte situazioni-tipo con le traduzioni di domande e risposte. I partecipanti al corso sono 31, di cui 15 operatori (per lo più agenzie marittime) e 16 funzionari delle autorità di controllo tra Guardia di Finanzia, Polizia e anche Polizia municipale. «I camion che transitano nel porto di Ancona "parlano" per lo più greco, trattandosi nella maggior parte dei casi di padroncini ellenici, anche in quelli in cui il proprietario è di un altro paese, per esempio la Bulgaria», spiega Koudounas. «Il porto, che è luogo fisico definito come tale dalle sue infrastrutture, banchine, moli, piazzali, strade, specchi acquei - scrive il presidente dell'Autorità di sistema, Rodolfo Giampieri, nell'introduzione - può funzionare in realtà solo grazie alla costante interazione, mediazione e dialogo tra i diversi soggetti».

Il manuale operativo, racconta Koudounas, «nasce dalla mia esperienza con le autorità italiane che ogni giorno operano nel porto di Ancona. L'obiettivo del corso è far avvicinare alla lingua greca i dipendenti della pubblica amministrazione e le agenzie marittime offrendo, allo stesso tempo, uno strumento di terminologie tecniche da applicare nel loro lavoro. L'auspicio è che, sia il corso sia il manuale, possano diventare parte di un'esperienza pilota per tutti i porti italiani».