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19 aprile 2024, Aggiornato alle 13,17
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Logistica

"Italian Business in Israel", il report di SRM

Il volume di analisi economica è stato elaborato in collaborazione con Intesa Sanpaolo


Il 99% in volume e l'80% in valore dell'import-export di Israele avviene via mare. Il trasporto marittimo del paese ebraico fattura 157 miliardi di dollari. L'import-export Italia-Israele è pari a 3,7 miliardi di dollari; circa il 73% degli scambi è costituito da esportazioni dall'Italia verso Israele. Negli ultimi 15 anni gli scambi commerciali tra i due paesi sono cresciuti del 55,3%.


I dati emergono dal nuovo Rapporto intitolato "Il business Italiano in Israele" pubblicato da SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) ha pubblicato il suo nuovo Rapporto intitolato "Il business Italiano in Israele". Il dettagliato testo si inserisce all'interno della collana di pubblicazioni dedicata al Progetto Business che, dal 2012, rappresenta la principale linea di ricerca portata avanti dall'Osservatorio sulle relazioni economiche tra l'Italia e il Mediterraneo di SRM. Della stessa serie di pubblicazioni fanno parte i Report su Turchia, Tunisia, Marocco, Egitto ed Emirati Arabi Uniti.

Il Report, elaborato in collaborazione con Intesa Sanpaolo, innovativo per i contenuti e l'approccio di indagine, si regge su tre pilastri fondamentali che ne rappresentano gli elementi di analisi: il primo è rappresentato dai rapporti di import-export tra Israele e Italia, e gli altri due da settori strategici per l'economia del Paese quali l'Agritech ed il comparto dei trasporti marittimi e della logistica portuale.

Israele è un mercato molto interessante e ricco di opportunità, con un Pil pro-capite superiore a quello dell'Italia. La giovane età media della popolazione (l'incidenza degli under 15 è doppia rispetto all'Italia) e l'alto tasso di fertilità, ne fanno un Paese dinamico e dalle interessanti prospettive di crescita, fattori che attirano capitali e investimenti da tutto il mondo: gli Investimenti Diretti Esteri hanno superato i 100 miliardi di dollari e incidono per oltre il 36% sul Pil.

La caratteristica principale di Israele è il forte orientamento alla ricerca e all'innovazione, due aspetti che fanno ormai parte del DNA della nazione. Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo superano, infatti, il 4% del Pil - la quota più alta al mondo - e l'incidenza del laureati sulla popolazione 25-64 anni sfiora il 50%. Sono presenti nel Paese, inoltre, circa 4.000 Startup tecnologiche e quasi 300 Centri di Ricerca di Multinazionali.

Israele è uno dei leader mondiali nell'ambito delle tecnologie agricole. Il fatturato esportato del settore è stimato in circa 4 miliardi di dollari all'anno. Negli anni scorsi, sono stati investiti circa 90-100 milioni ogni anno di dollari in attività di Ricerca e Sviluppo, rendendo Israele leader mondiale nell'allocazione di fondi in questo particolare settore.

Il settore dei trasporti e della logistica è un asset fondamentale del Paese; si pensi che l'80% dell'import export in valore avviene via mare. Il comparto incide per circa il 12% sull'intera economia (circa 157 miliardi di euro), una percentuale maggiore che in Italia, e tre porti di rilevanza strategica, due dei quali (Haifa e Ashdod) interessati dalla Via della Seta marittima ed oggetto di importanti investimenti cinesi in infrastrutture.


"Israele è un Paese che sta sempre più affermandosi nel Mediterraneo e nello scenario economico globale  - dichiara il direttore generale di SRM Massimo Deandreis –. Il valore degli investimenti diretti esteri che supera i 100 miliardi di dollari, l'interesse della Cina che sta investendo nei principali porti e l'elevatissima capacità di innovazione nel settore agrifood sono driver che ne fanno un territorio ricco di opportunità per chi vuole incrementare le relazioni di business con questo Paese. SRM con questo Report - conclude Deandreis – vuole fornire un contributo a chiunque voglia comprendere quali sono i principali asset di questo importante Paese e le potenzialità per le imprese italiane".