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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Uiltrasporti: "Col ddl Cociancich 1,500 marittimi a rischio"

Il diritto di stabilimento, spiega il sindacato, permette agli armatori di cambiare bandiera e imbarcare solo extracomunitari


«Il disegno di legge 2228 pone degli interrogativi fortemente preoccupanti sul futuro dei circa 1,500 marittimi italiani che navigano attualmente su navi traghetto rotabili e passeggeri tra porti italiani ed europei». Così la segreteria nazionale Uiltrasporti ha commentato oggi in una nota il "ddl Cociancich", approvato in Senato qualche giorno fa, che limita il regime fiscale agevolato del Registro internazionale ai soli armatori che imbarcano personale italiano.

«È opportuno ricordare a tutti - continua - che il sistema del trasporto marittimo è non solo globalizzato ma anche pienamente liberalizzato, senza regole precise e clausole sociali per evitare dumping salariali e contrattuali. Ciò significa che non esistono vincoli o restrizioni che impongano all'armatore di scegliere una specifica bandiera, e ciò vale in parte anche per il cabotaggio nazionale. Il "diritto di stabilimento" permette a ciascun armatore la libertà di cambiare bandiera e quindi di creare le premesse per imbarcare tutti extracomunitari, escludendo di fatto i marittimi italiani già occupati». Il sindacato si domanda come un intervento di questo tipo sugli incentivi fiscali per ro-ro e ro-pax possa portare a un aumento di equipaggi italiani e comunitari.