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26 aprile 2024, Aggiornato alle 16,30
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Armatori

Terminal container, gli operatori globali a caccia di nuovi spazi

Secondo Drewry le società più grosse stanno investendo per sostenere la domanda degli armatori, soprattutto quelli alleati


Uno studio pubblicato dalla Drewry Maritime Research prevede una crescita media della domanda portuale containerizzata mondiale del 4,5% all'anno da qui al 2019. Un elemento che induce gli operatori di terminal container ad investire sempre di più per accogliere le mega-navi e sostenere la domanda globale in aumento, favorita anche dalle nuove imponenti alleanze marittime.

In questo quadro, rilevano Seanews.com.tr e Cisco, un certo numero delle 23 società che secondo la Drewry sono operatori terminalistici globali si sta adoperando per accrescere la capacità nel corso dei prossimi cinque anni.


La APM Terminals e la DP World sono le più attive per numero di nuovi progetti di prossima realizzazione ma in termini assoluti è la PSA International che sta aggiungendo la maggior parte della capacità, in particolare presso il porto della propria sede di Singapore. Anche Hutchison, Cma-Cgm, TIL ed ICTSI dispongono di piani di sviluppo di un certo rilievo. La Gulftainer ha pure programmi ambiziosi e la Shanghai International Ports Group punta ad estendere le sue attività a livello globale.
 

L'attenzione principale in ordine alle espansioni da parte degli operatori terminalistici internazionali riguarda gli sviluppi di terreni edificabili in località situate nell'ambito di mercati emergenti, mentre l'attività di acquisizioni e cessioni si è ridotta dallo scorso anno.


"I risultati finanziari del 2014 sono stati in gran parte in linea con gli anni precedenti per gli operatori terminalistici" - spiega l'analista della Drewry, Neil Davidson –, tuttavia, conservare questi margini diventerà sempre più difficoltoso alla luce delle domande ingenerate dalle navi più grandi e delle alleanze".