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28 marzo 2024, Aggiornato alle 09,52
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Governo chiede a Conateco piano industriale

Vertice al ministero dei Trasporti, che investe l'Autorità portuale del potere di vigilanza e responsabilità sulla vertenza. Lunedì la presentazione del documento. Tutti i debiti del terminalista


di Paolo Bosso 
 
Lunedì il terminalista Conateco di Napoli presenterà all'Autorità portuale campana il suo piano industriale. Nero su bianco, chiaro, definitivo, che possa far luce una volta per tutte sul destino produttivo e occupazionale del principale terminal container dello scalo da oltre trecento dipendenti. È questo il sunto dell'incontro di oggi, a Roma, al ministero dei Trasporti, tra Autorità portuale di Napoli, Regione Campania, Comune, terminalista e sindacati e il capo di gabinetto del dicastero Ivano Russo. Insieme hanno affrontato la crisi del terminal container di Napoli. «Non vogliamo fare la fine di Taranto, che dopo anni di cassa integrazione adesso vede i terminalisti andare via», spiega Gennaro Imperato della Fit-Cisl, raccogliendo le preoccupazioni delle associazioni di categoria (oltre alla Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl). 

A fine mese tutti i nodi verranno al pettine. Entro il 30 settembre, su decisione dell'Autorità portuale, Conateco dovrà presentare un nuovo piano fideussorio, altrimenti c'è il rischio che la concessione decadi. Ed entro questo mese, garantisce Russo, dovrebbe arrivare la riforma dei porti, che comporterà l'accorpamento dei porti di Napoli e Salerno ma, soprattutto, la fine del commissariamento e il ripristino della governance al porto di Napoli, che manca da due anni e mezzo. 

La riunione di Roma ha stabilito un indirizzo nella vertenza Conateco, lì dove le istituzioni locali non sono riuscite. In pratica il ministero dei Trasporti ha investito l'Autorità portuale, in quanto ente pubblico responsabile del demanio, del potere di vigilare non solo sull'onorabilità dei debiti dei concessionari, ma soprattutto di valutazione delle società a cui affida le banchine. Per esempio, facendosi presentare ogni anno dai concessionari il piano industriale, come tra l'altro stabilisce la 84/94. Poteri che l'Authority ha già, ma che richiedono di essere "rafforzati" dal ministero essendo l'ente commissariato e senza guida da troppo tempo.

Appuntamento a lunedì prossimo, quindi, per la presentazione del piano industriale di Conateco, il cui bilancio risente di un'esposizione debitoria milionaria tra Inps, Inail, Autorità portuale e altri enti terzi.

Secondo quanto risulta all'agenzia Nova - che si rifà anche alle dichiarazioni del segretario Cisl Campania Lina Lucci - i dati del bilancio Conateco vedono una situazione debitoria superiore ai 40 milioni di euro, così divisa:
• 5,8 milioni di euro verso l'Autorità Portuale
• 11,2 milioni di debiti tributari
• 7,2 milioni verso gli istituti di previdenza
• 11,9 milioni verso i fornitori
• 10,7 milioni verso le banche