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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Carburanti, un futuro eterogeneo

Gas naturale liquefatto, batterie, energie rinnovabili. Diversi i potenziali sviluppi della propulsione navale che sempre di più farà a meno del gasolio


Il passaggio dal carbone al gasolio nel trasporto marittimo, cominciato negli anni '20 dello scorso secolo, fu indotto dall'incremento dell'efficienza, dall'agevolazione delle movimentazioni e da operazioni più pulite. I principali fattori che potrebbero portare all'avvento dei carburanti alternativi in futuro possono essere classificati in due vaste categorie: disposizioni normative e preoccupazioni ambientali; disponibilità dei carburanti fossili, costi e sicurezza energetica.

Aree di controllo delle emissioni
Le imminenti disposizioni normative per la riduzione del contenuto di zolfo nei carburanti, stimano seanews.com.tr e Cisco, farà aumentare il costo del carburante. Questo effetto sarà più pronunciato dopo il 2020 (o il 2025 a seconda di quando entreranno in vigore le nuove regole) quando il contenuto di zolfo a livello globale sarà dello 0,5% (ovvero 5.000 ppm) che è più basso del livello attualmente previsto per le Aree di Controllo delle Emissioni. L'introduzione di sistemi per gas esausti dopo trattamento, quali le torri di lavaggio per SOx ed i catalizzatori basati su urea per la riduzione degli NOx, può aggiungere importi significativi al costo di una nave. Questi sistemi esigono spazi e sono costosi, potendo inoltre incrementare il consumo di carburante del 2-3%. D'altro canto, essi consentono l'uso di carburanti più economici, quelli ad elevato contenuto di zolfo. L'introduzione di nuovi carburanti privi di contenuto solforoso potrebbe essere una soluzione fattibile per questo problema, una volta fatto sì che questi carburanti e la tecnologia necessaria siano offerti a livelli di prezzo competitivi.


Le potenziali alternative
Nel giro dei prossimi quattro decenni, è probabile che il mix energetico sarà caratterizzato da un elevato grado di diversificazione. Il gas naturale liquido ha il potenziale per diventare il carburante scelto da tutti i segmenti del trasporto marittimo, una volta messe in opera le infrastrutture, mentre anche i biocarburanti liquidi potrebbero gradualmente sostituire i carburanti basati sul gasolio. L'elettricità dalla rete sarà probabilmente utilizzata sempre di più allo scopo di ricaricare le batterie per le operazioni navali in porto, ma anche per la propulsione di navi relativamente piccole. Anche l'elettricità rinnovabile potrebbe essere utilizzata per produrre idrogeno, che a sua volta può essere usato per alimentare le celle a combustibile, assicurando così la propulsione ausiliaria o principale. Se venisse richiesta una drastica riduzione delle emissioni di gas serra e non fossero prontamente disponibili carburanti alternativi appropriati, i sistemi per la cattura di carbonio potrebbero assicurare una soluzione radicale per una sostanziale riduzione del CO2. L'energia rinnovabile, ad esempio quella solare e quella eolica, anche se può presentare qualche potenziale per mitigare le emissioni di carbonio, non è vista come un'alternativa fattibile per il trasporto marittimo mercantile. Certamente le navi equipaggiate con vele, aquiloni o pannelli solari possono essere in grado di integrare gli attuali sistemi di generazione energetica, ma la relativa inaffidabilità di queste fonti energetiche le rendono appropriate solo per casi speciali in cui prevalgono condizioni meteorologiche favorevoli.