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29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
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Eventi

Napoli, il 13 luglio sciopero a Conateco

Contrattazioni ferme. Cento dipendenti a rischio licenziamento e taglio allo stipendio per tutti. Per l'azienda e gli azionisti il terminal container è arretrato. Eppure nel semestre il traffico è in crescita


di Paolo Bosso 
 
Aggiornamento 09/07. H17.30: Filt Cgil Campania rende noto che Conateco, associazioni di categoria e Autorità portuale sono stati convocati lo stesso giorno dello sciopero, 13 luglio, dall'Osservatorio del mercato del lavoro (Ormel) della Regione Campania. Domani, venerdì, per tutti i lavoratori Conateco arriverà una busta paga con un taglio medio di 250 euro. La quattordicesima è a rischio.
 
 
Lunedì prossimo, 13 luglio, i lavoratori del terminal container Conateco di Napoli si fermeranno ventiquattr'ore per sciopero. Lo annuncia la stessa azienda in una nota.

Le contrattazioni tra le parti sono ferme. «La negoziazione per i contratti è ancora aperta, e finora non abbiamo trovato un accordo» fa sapere Conateco, riferendosi alla procedura di licenziamento collettivo di 101 persone avviata da qualche mese, su 360 impiegate al terminal. Sindacati, autorità portuale e azienda sono in attesa della convocazione della Regione da parte dell'Osservatorio del mercato del lavoro (Ormel). Le associazioni di categoria hanno chiesto anche un incontro in prefettura.

Ma la trattativa coinvolge in realtà tutti i dipendenti Conateco. Ci sono le quattordicesime da pagare, l'ipotesi di un taglio medio in busta paga di 250 euro, e la riduzione dei turni settimanali. «Per gli operai la riduzione in busta paga è maggiore» fa sapere Antonio D'Auria della Filt-Cgil, che spiega come «le condizioni lavorative sono peggiorate, e la Regione, che ci dovrebbe supportare, non si è fatta ancora sentire». Un paio di settimane fa un tavolo con Ormel c'è stato, «ma finché non si insedia la giunta non si può fare molto» fa sapere D'Auria.
 
Non solo Conateco 
Le difficoltà lavorative di Conateco non sono le uniche del porto. Tra pochi giorni, il 12 luglio, scade la cassa integrazione per circa 35 lavoratori di un altro terminal container, Soteco. 35 sono i dipendenti traballanti della Sepn (rifiuti), che attende il rinnovo della concessione. In scadenza di cassa anche 14 dipendenti Interporto Sud Europa (ex Ferport. Senza ammortizzatori sociali oltre dieci lavoratori di Porto Fiorito, quasi 20 quelli di Stabia Porto in mobilità.
 
Terminal con poche strutture, ma il traffico cresce
Il terminal container Conateco vive da anni, periodicamente, questo tira e molla fatto di annunci di esuberi seguiti da scioperi che poi finiscono con un nuovo accordo senza licenziamenti che mette alla fine tutti d'accordo, per poi ricominciare di nuovo. L'azienda ha sempre giustificato i suoi problemi da un lato col calo generalizzato del traffico, dovuto alla crisi, dall'altro incolpando l'Autorità portuale di non fornirgli infrastrutture adeguate per accogliere navi più grandi (in primis, fondali più profondi). «Auspichiamo un intervento immediato sui costi portuali e sull'adeguamento infrastrutturale (dragaggio e darsena di Levante), da sempre promesso» fanno sapere in una nota gli azionisti Conateco, Fuskos e Marinvest, insieme ai rispettivi gruppi di riferimento Cosco ed Msc. Chiedono interventi che consentano «di incrementare il proprio tonnellaggio, portando navi di ultima generazione nello scalo partenopeo», certi che una volta soddisfatte queste richieste si determinerà «la fine di questa oggettiva difficoltà». Eppure da qualche mese il traffico è tornato a crescere. Nel semestre i tre terminal container del porto di Napoli (Conateco, che ne rappresenta la quasi totalità, Soteco e Flavio Gioia), dopo un gennaio in calo (-2,8 per cento) hanno segnato una netta ripresa, fino a movimentare in questa prima metà dell'anno 232,123 container-teu, crescendo del 10,9 per cento. Aprile è stato il mese migliore (+29,6 per cento). Se si manterrà su questi ritmi, il traffico container dello scalo partenopeo può ritornare a buoni livelli, movimentando quasi mezzo milione di container-teu. «Il porto ha bisogno di dragaggi e banchine nuove, questo è vero, ma la crescita di questi ultimi mesi dimostra che i problemi che lamenta Conateco sono strumentali» taglia corto D'Auria.