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19 aprile 2024, Aggiornato alle 13,17
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Marittimi, 84 euro in più in busta paga

Accordo sul Ccnl, scaduto quasi cinque anni fa. Una tantum da 500 euro subito, poi tre step per arrivare al 5,7 per cento di aumento al 2017


di Paolo Bosso 
 
Una tantum di 500 euro e nei prossimi due anni e mezzo un aumento di 84 euro in più sulla paga base, quella di un nostromo per intenderci. È il nuovo accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) del settore marittimo, stipulato oggi a Roma nella sede Confitarma. Un contratto, scaduto il 31 dicembre 2010, che interessa 54,500 marittimi imbarcati su navi battenti bandiera italiana, a cui si aggiungono 7,800 addetti a terra, per un totale di circa 62mila lavoratori.
 
Tre step di aumento 
L'aumento retributivo verrà suddiviso in tre tranches: una a partire da oggi, dell'1,3 per cento. Una seconda dal primo gennaio 2016 e l'ultima il primo giorno del 2017. Totale: +5,7 per cento. Ogni tranche porta tra i 20 e i 40 euro in più in busta paga, sempre quella di base.
 
Da decine di contratti a due 
Sono stati accorpati i vari Ccnl del settore in un contratto battezzato "contratto unico collettivo nazionale di lavoro del settore privato dell'industria armatoriale". Si passa, precisa Fedarlinea, da una decina di contratti collettivi a due: "comandanti e direttori di macchina dell'armamento nazionale" e "personale navigante e amministrativo delle società che effettuano servizi di cabotaggio marittimo", questi utlimi sia con navi di oltre 50 tonnellate che con unità veloci e aliscafi.
 
Mozzo, marinaio, sottufficiale, terzo ufficiale 
Paolo Fantappiè, segretario Uiltrasporti per il settore marittimo, spiega gli aumenti salariali per ufficiali di grado più alto. «Il contratto prevede un aumento salariale superiore all'Ipca [Indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell'Unione], oggi al 3 per cento, dei normali rinnovi contrattuali. Infatti, un aumento del 5,7 per cento, tenendo conto anche delle competenze accessorie oltre alla paga base, porterà nei prossimi due anni a mezzo un aumento dei salari pari a 150 euro per un mozzo, 170 euro per un marinaio, 190 euro per un sottufficiale e 210 euro per un terzo ufficiale».
 
I commenti 
Confitarma sottolinea che l'accordo semplifica di molto l'applicazione del contratto sui marittimi impiegati su navi da carico armate da imprese che operano su traffici internazionali. «C'è la possibilità di definire, insieme alle aziende e in presenza di condizioni operative idonee, organizzazioni del lavoro a bordo più flessibili, tali da consentire di raggiungere livelli di produttività paragonabili a quelli delle imprese concorrenti degli altri paesi dell'Unione europea» commenta Confitarma in una nota. Infine, è stato introdotto un Ccnl dei rimorchiatori.
 
«Il contratto risponde alla forte domanda di semplificazione e razionalizzazione in un panorama contrattuale nazionale altamente frastagliato» commentano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in una nota congiunta. «Nel nuovo testo - sottolineano i sindacati - si mettono le basi per un'ulteriore garanzia di stabilità sulle varie forme di precarietà esistenti nel mondo marittimo, a partire dalla nuova disciplina relativa all'ingresso nelle imprese degli allievi ufficiali italiani». 
 
Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma, sottolinea «la rilevanza politica» del nuovo contratto, «specie in un momento economico non certo tra i più favorevoli. Desidero ringraziare in particolare Stefano Messina (presidente commissione relazioni industriali e umane di Confitarma), che ha saputo gestire con particolare professionalità e senso di equilibrio il tavolo negoziale superando anche momenti di grande difficoltà». «Abbiamo attraversato anche momenti di forte tensione – risponde Messina - dovuti al lungo periodo di crisi economica che ha investito l'intera economia e che ha fatto sentire i suoi effetti anche sul mondo dello shipping. Ma siamo comunque riusciti a condurre in porto una lunga e difficile trattativa senza l'effettuazione di un solo giorno di sciopero». Da qui l'auspicio che il tutto prosegua «con la piena intesa sindacale, raggiunta il 26 febbraio scorso, riguardante l'imbarco degli allievi. Siamo in attesa che il ministero dei Trasporti sciolga la riserva sulla validità del percorso formativo previsto nell'intesa sindacati-Confitarma».