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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Cantieri, ecologia e cooperazione per superare l'oversupply

A Nantong, al 19° incontro del Jecku Top Executive, i principali dirigenti dei cantieri mondiali hanno fatto il punto della situazione. Resta l'eccesso di offerta. L'esempio degli stabilimenti cinesi

Il vertice della cantieristica navale mondiale, 120 dirigenti provenienti da Giappone, Europa, Cina, Corea e Stati Uniti (la cosiddetta "Jecku") si sono incontrati a Nantong (nella foto ), in Cina, in occasione del 19° incontro del "Jecku Top Executive". Si è discusso di sviluppo economico del settore, dell'offerta, delle prospettive della domanda e degli importanti sviluppi tecnologici e normativi per migliorare le prestazioni ambientali delle navi. Il convegno, tenutosi il 28 ottobre, ha visto le conclusioni del presidente della China Association of National Shipbuilding Industry, Guanggin Zhang, che ha evidenziato come, sebbene la fiducia nel settore stia lentamente tornando, all'industria cantieristica serve ancora del tempo per recuperare l'impatto della crisi economica mondiale. 
La delegazione europea, guidata dal presidente onorario Cesa e presidente Fincantieri, Corrado Antonini, ha sottolineato le profonde preoccupazioni per quanto riguarda l'enorme eccesso di offerta, che potrebbe deprimere i mercati della cantieristica navale e del trasporto negli anni a venire. Antonini ha esortato i presenti a sostenere una seria cooperazione in seno all'Ocse per affrontare questa situazione. L'Europa ha promosso da tempo la politica ecologica che spinge sempre più verso navi efficienti e pulite. Secondo il Cesa la riduzione del 30% delle emissioni della flotta globale può essere raggiunta entro il 2030. 
Nonostante le differenti visioni delle delegazioni su vari argomenti, la raccolta delle principali aziende leader del settore provenienti da tutto il mondo è stata un'occasione molto apprezzata per affrontare maggiormente la crisi attraverso un fronte comune. 
Nel Nantong e nella vicina zona di Shanghai i principali costruttori navali e i nuovi impianti di produzione di componenti sono stati costruiti fornendo principalmente i clienti europei, in particolare con navi portarinfuse e container. Contrariamente all'andamento del credito europeo, gli investimenti cinesi per la costruzione di navi sono disponibili da parte dei privati, in particolare per le banche di proprietà statale.