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24 aprile 2024, Aggiornato alle 10,25
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Migranti, lo shipping critica le decisioni Ue

Ecsa e Ics chiedono il ripristino di programmi umanitari di ricerca e soccorso. "Finché saremo nelle mani di Frontex la priorità non è salvare le vite"


Frontex non basta. L'European Shipowner's Associations (Ecsa) e l'International Chamber of Shipping (Ics), che insieme rappresentano l'80% della flotta mercantile mondiale, sono delusi dell'esito della riunione straordinaria di ieri del Consiglio Ue che ha affrontato l'emergenza migranti del Mediterraneo. Soddisfatti di veder triplicare i fondi dell'operazione Triton, ma scontenti di lasciare tutto in mano all'agenzia Frontex, perché questo significa mantenere un livello di guardia militare poco umanitario, sollevando «gravi interrogativi su come assicurare appieno la prevenzione immediata di ulteriori perdite di vite, che dovrebbe essere la priorità assoluta».

Il riferimento di armatori e imprenditori dello shipping è Mare Nostrum, il programma italiano da 9 milioni di euro al mese con l'obiettivo di "garantire la salvaguardia della vita in mare", sostituito a novembre scorso da un più modesto "controllo delle frontiere" del programma Triton, che a sentire le decisioni del Consiglio Ue raggiungerà i livelli di finanziamento di Mare Nostrum. Una misura «lodevole» secondo il segretario Ecsa Patrick Verhoeven, ma si tratta di sforzi «ancora inferiori all'operazione italiana Mare Nostrum, che ha salvato centinaia di migliaia di persone nel 2014. Ciò che serve subito è un programma di ricerca e salvataggio su larga scala, in grado di operare lontano dalle acque territoriali comunitarie, che è dove avvengono la maggior parte degli incidenti». 

Triton prevede l'allontanamento fino a 30 miglia dalle acque territoriali europee, mentre Mare Nostrum arrivava fino a poche miglia dalle coste nordafricane. «Siamo consapevoli che le risorse di Triton possono essere adoperate in acque internazionali tramite il Maritime Rescue Coordination Centres, ma dubito che esso possa permettere di raggiungere rapidamente le zone vicino le coste libiche, dove avvengono la maggior parte degli incidenti» afferma il segretario Ics Peter Hinchliffe (foto in home page).

I mercantili continueranno a tamponare le lacune di Bruxelles. L'anno scorso hanno salvato circa 40mila migranti. «Sembra – conclude Hinchliffe - che le navi mercantili, che non sono nella posizione ideale per salvare centinaia di persone alla volta, continueranno ad essere chiamate spesso a rispondere alle richieste di assistenza. Una chiara dimostrazione che le operazioni di soccorso umanitarie degli Stati Ue restano sospese».  
 
foto: un migrante viene recuperato dalla Turkey Aegean Coast Guard, nel Mar Egeo, il 6 settembre 2014. La guardia costiera turca sostiene di aver salvato l'anno scorso 424 migranti (via)