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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Suez agli italiani, "Venite a investire qui"

Una delegazione di governo e imprenditori visita per due giorni il centro industriale e i cantieri di Ismailia. Ad agosto il canale sarà raddoppiato


«Siete nostri fratelli, venite a investire qui». Così il presidente del Suez Canal Authority, l'ammiraglio Mohab Mamish, ha accolto il 22 febbraio una delegazione di governo, aziende e banche italiane insieme al governo egiziano.
Al centro i lavori di ampliamento del canale di Suez per eliminare il senso unico alternato aggiungendo una nuova corsia, con l'obiettivo di raddoppiare per il 2023 il traffico e la capacità del canale artificiale aperto nel 1869. Della missione italiana in Egitto vi hanno fatto parte, tra gli altri, il viceministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, rappresentanti di Telecom Italia, Italcementi, Maire Tecnimont, Olivetti, Fincantieri, Trevi, Pizzarotti, Bonatti e le banche Unicredit, Monte dei Paschi e Intesa San Paolo. Il gruppo ha incontrato alcuni ministri egiziani tra cui quello del Commercio, degli investimenti, della Cooperazione internazionale e dell'Elettricità. 

Un nuovo canale e un centro industriale
La delegazione italiana e quella egiziana hanno visitato per due giorni i cantieri vicino la città di Ismailia, zona dove verrà aggiunta, parallelamente al canale storico, una tratta di 73 chilometri di nuovo canale. I lavori includono anche l'escavo di 35 chilometri del canale storico, lungo in totale 193 chilometri, dal Mar Rosso al Mediterraneo. I lavori verranno completati a tempo record, ad agosto di questanno invece che nel 2017 com'era stato preventivato quasi un anno fa quando furono annunciati e avviati. Costerà 8,2 miliardi e prevede nei prossimi anni la creazione di un'area metropolitano-industriale con abitazioni, centri petrolchimici, tessili, di vetro e metallurgia leggera; cantieri navali e centri di allevamento del pesce.

Il raddoppio
In pochi anni il canale avrà un traffico non-stop ventiquattr'ore su ventiquattro. Nel 2023 dovrebbe raddoppiare i transiti, passando da una media attuale giornaliera di 49 a 97, con gli introiti più che raddoppiati passando da 5,3 miliardi dell'anno scorso a 13,2 miliardi (+168%). I tempi di percorrenza media scenderanno dalle attuali 18 a 11 ore.

L'importanza di un canale più grande per il Mediterraneo 
Per Suez l'idea di un progetto del genere non è nuova. Il canale è storicamente una struttura limitata, fin da quando la navigazione marittima si è globalizzata dopo la nascita del canale di Panama cinquantuno anni dopo (1920) -e che tra un anno raddoppierà anche lui le dimensioni, con non poca preoccupazione degli assicuratori- e soprattutto dopo l'arrivo del container nella metà degli anni '50.
Il canale di Suez è navigabile a senso unico alternato, permettendo il transito fino a un massimo di tre navi contemporaneamente. Il raddoppio serve quindi sostanzialmente a permettere il transito contemporaneo sia di navi provenienti dal Mar Rosso che dal Mar Mediterraneo. E sarà quest'ultimo mare a beneficiare maggiormente di questa espansione, così com'è successo più di cent'anni fa quando fu inaugurato. Con l'arrivo del canale di Suez, infatti, nacque una nuova direttrice di traffico dall'Asia direttamente per il sud dell'Europa, evitando la circumnavigazione dell'Africa via Capo di Buona Speranza, riducendo i tempi di viaggio di decine di giorni. Ora che il canale diventerà a doppia corsia la velocità di transito si ridurrà drasticamente, passando da undici a tre ore (in pratica non bisognerà più aspettare l'uscita della nave in "controsenso"), e ci si aspetta di conseguenza che nel Mediterraneo entreranno più navi.