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28 marzo 2024, Aggiornato alle 14,01
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Eventi

Lavoro e imprese per la riforma dei porti, il seminario Ancip

Per ragionare sul futuro degli scali italiani, l'associazione riunisce istituzioni e operatori del settore il 18 febbraio a Roma

Mercoledì 18 febbraio, alle ore 10.30, si svolgerà a Roma presso il Centro Convegni "Carte Geografiche", in Via Napoli 36, il convegno organizzato dall'Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali (Ancip) sul tema "Il futuro dei porti italiani, lavoro ed imprese al centro della riforma". Dopo l'apertura ai lavori del presidente Ancip,  Marco Dalli, sono previsti gli interventi di Cesare Guidi (presidente Angopi), Marco Conforti (presidente Assiterminal), Giancarlo Russo (vicepresidente Assologistica), Pasqualino Monti (presidente Assoporti), Luca Vitiello (presidente Assorimorchiatori), Stefania Visco (presidente Federimorchiatori), Maurizio Colombai (coordinatore nazionale Filt-Cgil), Andrea Appetecchia (ricercatore Isfort), Sen. Altero Matteoli (presidente 8° Commissione Senato), On. Michele Meta  (presidente IX Commissione Trasporti - Camera dei Deputati), Sen. Marco Filippi (8° Commissione Permanente al Senato), Bartolomeo Giachino (responsabile nazionale Trasporti e Logistica FI). Concluderà i lavori Enrico Maria Pujia, direttore generale Direzione Porti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.


La posizione dell'Ancip 
"Il ministro dello Sviluppo Economico – si legge in una nota dell'associazione - ha predisposto una bozza di disegno di legge che, nell'attuale stesura, prevedrebbe misure inaccettabili, pericolose per le imprese che operano nei porti e dannose per la sicurezza delle merci, dei lavoratori e della salvaguardia della vita umana in mare. Misure contraddittorie anche rispetto agli annunci governativi di aumentare i livelli di security delle frontiere dopo i tragici avvenimenti di Parigi. Da un lato si invocano norme per la concorrenza e dall'altro si consolidano le posizioni monopolistiche di alcuni terminalisti; si cancellano le imprese di fornitura di lavoro portuale temporaneo (art.17 della legge 84/94 - oltre duemila portuali), il contratto nazionale di lavoro dei lavoratori portuali e ogni cautela e norma a tutela della sicurezza dei lavoratori che operano nei porti.
Un attacco – sottolinea ancora l'Ancip - a tutte le imprese che operano nei porti (con la soppressione del comma 7 dell'art. 16) e lo svuotamento dei compiti di controllo e di autorizzazione, a svolgimento delle operazioni portuali e delle imprese portuali, delle Autorità Portuali e delle Autorità Marittime (Comando Generale delle Capitanerie di porto). Attacco senza precedenti anche ai servizi tecnico-nautici (piloti, ormeggiatori, battellieri e rimorchiatori), ai quali si vorrebbero imporre persino la tariffe con il metodo del price-cap, quando è dimostrato che, rispetto a quelli attuali, tale metodo di calcolo comporta costi esorbitanti per gli armatori.

L'ancip prende atto positivamente del fatto che Il ministro Lupi, concludendo la riunione degli 'Stati Generali dei porti e della logistica', abbia sottolineato come non possa essere che il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a gestire integralmente il percorso della riforma. Tuttavia, i contenuti della riforma stessa, sui temi del lavoro  e delle regole per imprese ed i servizi tecnico nautici, appaiono del tutto indeterminati e non sono per nulla fugati i dubbi circa la possibilità che prevalgano orientamenti puramente ideologici volti alla totale deregulation. L'Ancip - conclude il comunicato - allo scopo di formulare le proprie proposte ed ampliare il dibattito sulle questioni aperte,  organizza un'iniziativa unitaria, con la partecipazione delle associazioni del cluster marittimo e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, affinché tali disegni vengano definitivamente cancellati e si possa proseguire nell'approvazione dei progetti di legge già all'esame del Parlamento e definire i contenuti dei provvedimenti di cui all'art. 29 dello Sblocca Italia".