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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Le Ferrovie vogliono liberalizzare l'Europa

L'amministratore Elia a Strasburgo per incontrare la commissaria ai trasporti. Un regolatore unico europeo per abbattere le barriere tecniche e amministrative


Il gruppo Fs ha illustrato a Strasburgo le proprie idee sul futuro sviluppo del trasporto ferroviario nel Vecchio Continente. Lo ha fatto ieri nel corso dell'incontro tra l'amministratore delegato dell'azienda, Michele Mario Elia, la commissaria ai Trasporti, Violeta Bulc, e gli eurodeputati italiani. Tema cardine del colloquio, la liberalizzazione del mercato ferroviario comunitario. Fs è favorevole all'istituzione di un regolatore unico europeo per fare in modo che vengano abbattute le barriere tecniche e amministrative che spesso impediscono di fatto il processo di liberalizzazione. "Basti pensare che il nuovo Frecciarossa 1000 dovrà essere omologato in ogni singolo Stato europeo in cui Trenitalia vorrà farlo viaggiare, con procedure spesso lente, ripetitive e costose", si legge in una nota della società.

Il ruolo dell'Agenzia ferroviaria europea
In quest'ottica, sarebbe quindi auspicabile potenziare il ruolo dell'Agenzia ferroviaria europea (Era) per facilitare l'ingresso di nuovi operatori nel mercato ed evitare discriminazione. In futuro ci dovrebbe essere un doppio sistema di autorizzazioni per veicoli e certificazioni di sicurezza, con l'Era che dovrebbe fungere da sportello unico per l'autorizzazione dei veicoli destinati alle operazioni transfrontaliere e il rilascio dei certificati di sicurezza alle imprese ferroviarie coinvolte sempre nel traffico transfrontaliero, mentre le autorità nazionali continueranno a esistere ma rilasceranno autorizzazioni solo per i veicoli che svolgeranno il loro servizio all'interno dei confini del Paese. L'obiettivo è raggiungere una maggiore liberalizzazione di tutti i servizi dalla fine del 2019. Una clausola di reciprocità dovrebbe impedire alle imprese provenienti da mercati chiusi di competere in quelli liberalizzati. Per la gestione "politica" dell'infrastruttura continentale, il gruppo Fs Italiane sostiene "la proposta dell'Europarlamento in tema di governance, con un modello di impresa a holding che assicuri la trasparenza dei flussi finanziari tra le diverse società controllate e l'indipendenza del Gestore dell'infrastruttura".

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