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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Fusione Gnv-Snav, Cesaro: "La sede naturale è a Napoli"

Salutando favorevolmente l'acquisizione del 50% di Gnv da parte di Aponte, il presidente della Provincia di Napoli auspica un headquarter nella città partenopea, scelta "mediata" tra Messina e Genova 


La recente fusione tra Snav e Grandi Navi Veloci, che ha visto l'acquisizione del 50% di Gnv da parte dell'armatore di origini sorrentine Gianluigi Aponte, riceve il saluto del presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro. «La fusione tra i gruppi armatoriali - commenta Cesaro - è una notizia quanto mai positiva in un settore che può rilanciare l'economia della nostra città, in un ruolo centrale dell'area mediterranea». Non solo, secondo il presidente della provincia la naturale collocazione della direzione generale del nuovo polo armatoriale è a Napoli. «Ora mi auguro - spiega -che dalla fusione di questi due grandi gruppi, il primo nato a Messina anche se di adozione partenopea, il secondo radicato a Genova, possa prevalere la scelta di una posizione geografica mediata che veda Napoli come sede della direzione generale». «Per questo motivo - continua - ho chiesto all'assessore alle Risorse Mare Marco Di Stefano di adoperarsi affinché questa nuova realtà imprenditoriale possa trovare la migliore accoglienza presso il porto di Napoli e le strutture del territorio». 
«Sono certo che questo nuovo polo armatoriale - continua - saprà certamente rappresentare la sintesi delle esperienze maturate dalle due importanti compagnie di navigazione che, negli ultimi anni, hanno saputo affrontare un mercato di difficile gestione, confrontandosi con la smisurata crescita dei costi del petrolio e la preoccupante crisi economica internazionale». 
Anche riguardo Tirrenia, che con quest'ultima operazione vede Aponte uno dei probabili (o improbabili) acquirenti, il presidente della Provincia non nasconde un auspicio: «Essendo questo settore un potenziale fortissimo per l'economia napoletana seguo con grossa attenzione gli sviluppi che potrebbero vedere ancora un armatore napoletano, Gianluigi Aponte o Vincenzo Onorato, acquisire la società di navigazione Tirrenia».