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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Il pre-clearing arriva al porto di Napoli

Dal 15 dicembre gli operatori potranno presentare la dichiarazione doganale per le merci in arrivo quando queste sono ancora sulle navi in navigazione


di Paolo Bosso 
 
Il pre-clearing, lo sdoganamento anticipato delle merci che navigano nel Mediterraneo e non sottoposte a controllo preventivo, arriva a Napoli.
Oggi, alla stazione marittima, il direttore marittimo della Campania Antonio Basile (foto a destra), il commissario dell'Autorità portuale Francesco Karrer (al centro) e il direttore dell'Ufficio Dogane di Napoli Giulio Planera (a sinistra) hanno firmato il disciplinare che avvia dal 15 dicembre la procedura di svincolamento anticipato delle merci.
«La velocizzazione che determinerà questo sistema sarà importante – spiega Planera - se si tiene conto che la precentuale di controlli al porto di Napoli non supera il 20% del totale delle merci. Ciò significa che il pre-clearing interesserà non meno dell'80% delle merci in uscita dallo scalo». 
Lo sdoganamento anticipato "a mare" consentirà agli operatori di anticipare la presentazione della dichiarazione doganale per tutte le merci in navigazione nel Mediterraneo, consentendo di trasmetterla alla dogana prima ancora che la nave arrivi in porto. In tal modo l'Agenzia delle Dogane avrà la possibilità di effettuare le proprie analisi dei rischi e dare il via libera ai container non selezionati per un controllo non appena sbarcati. Una volta a terra, le merci avranno una specie di corsia preferenziale che riduce anche di qualche giorno i tempi tra arrivo a terra e abbandono del porto. «A La Spezia, dove è in sperimentazione da qualche settimana, i tempi di transito delle merci sono passati da una media di quattro giorni e mezzo a tre, a Genova da cinque a quattro» spiega Planera. Le Capitanerie «avranno una funzione di monitoraggio simile a quella di un notaio» spiega Basile. «Se il sistema funziona e avrà l'efficacia che promette – auspica il direttore marittimo della Campania - ne beneficierà la competitività di tutto il sistema portuale nazionale».
«L'efficientamento delle infrastrutture – commenta Karrer – permette alle infrastrutture esistenti di diventare "infostrutture". Se non possiamo investire in nuove opere perché non ci sono soldi, allora la soluzione migliore, per abbattere tempo e denaro, è quella di informatizzare quello che abbiamo». 
Si va verso il "mercato delle dogane", come lo ha definito il commissario, una specie di liberalizzazione delle procedure di rilascio delle merci, «così come c'è il legal market, con la ricerca del tribunale più efficiente, così in futuro si cercherà il porto con i sistemi doganali migliori» spiega Karrer. Lo sguardo è al 2016 quando entrerà in vigore una nuova direttiva europea che permetterà di "liberalizzare" il controllo doganale. In pratica, una merce in arrivo a Napoli potrà essere sdoganata da un porto di un altro paese comunitario. «Dobbiamo farci trovare preparati e sbrigarci, altrimenti ci troviamo l'olandese che sdoganerà al posto nostro» ha ammonito Domenico De Crescenzo, presidente del Consiglio compartimentale degli spedizionieri doganali di Napoli.