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29 marzo 2024, Aggiornato alle 10,06
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Nautica, ritorno al 2004

Dopo la crescita vertiginosa degli ultimi 6 anni il fatturato ritorna a "ritmi sostenibili". Ma il calo è stato del 31%. Export: per la prima volta la quota di produzione supera la domanda interna


La nautica torna ai livelli di crescita del 2004. Un calo del fatturato pari al 31% nel 2009 rispetto all'anno precedente. Ma se si tratta di una cattiva notizia, la buona è che questa "marcia indietro" attesta, come ci tiene a precisare Ucina, un ritorno a valori tipici di una crescita sostenibile. Dal 2004 in poi infatti il fatturato di questo comparto è salito al ritmo di un miliardo di euro l'anno, rispetto alla media annuale precedente di 300/400 milioni. Con il crollo di quest'anno i valori attestano un ritorno a ritmi costanti e regolari di crescita. Nel 2009 il fatturato complessivo del settore è stato di 4,25 miliardi di euro (di cui 2,75 miliardi di euro per la cantieristica, 0,94 per gli accessori, 0,32 per i motori e 0,24 per il refitting, le riparazioni e il rimessaggio). Tutti dati presentati nel corso del 50^ Salone Nautico di Genova, in corso di svolgimento a Genova fino al 10 ottobre. 
Export. Per la prima volta negli ultimi anni la quota di produzione per export supera quella relativa alla produzione per la domanda interna (1,82 miliardi di euro contro 1,73 miliardi per il mercato domestico). Nel mercato dei superyachts però il calo, sempre relativo all'export, è stato del 10%. Non si tratta di un dato particolarmente negativo visto che sul totale della produzione di superyacht il peso del mercato estero è pari a circa l'80%.
Occupazione. Gli addetti diretti a fine 2009 ammontano a circa 27.000. Lo strumento della cassa integrazione, applicata al 35% della forza lavoro, ha permesso di limitare al 12% la contrazione del numero di dipendenti, salvaguardando in questo modo la manodopera specializzata.
L'analisi effettuata sul comparto del refitting - integrata quest'anno da un focus qualitativo da parte di Sda Bocconi sui modelli di business degli operatori del settore - evidenzia, seppur in un regime di contrazione, una sostanziale tenuta delle quote di fatturato realizzate su unità di bandiera estera.
Nonostante il complesso scenario di mercato, la nautica italiana continua a contribuire al pil del paese per un valore di 3,65 miliardi di euro.