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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,44
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Incentivi, gettito e tagli alle accise. Ecco la ricetta per gli scali italiani

Dall'assemblea Assoporti, il presidente Nerli elenca gli "interventi indispensabili" per rendere gli scali competitivi. Dalla Commissione Lavori Pubblici l'impegno a portare le richieste in Parlamento 


Un impegno per ottenere "quei 400 milioni annui che sono stati lo stanziamento medio ai porti tra il 1998 e il 2007". La promessa arriva da Luigi Grillo, presidente della commissione Lavori Pubblici Comunicazioni del Senato, in occasione dell'assemblea Assoporti in corso di svolgimento a Roma. Un impegno che raccoglie e rilancia il richiamo al governo sull'autonomia finanziaria lanciato dallo stesso Francesco Nerli, presidente dell'associazione dei porti italiani. Dal palco di Roma, Nerli chiede di non abbassare la guardia su due tematiche «strategicamente importantissime»: l'armonizzazione dei sistemi portuali sulle reti Ten e il coordinamento fra le varie modalità di trasporto, sopratutto ferrovie e camion. Per questo il presidente Assoporti chiede ai ministri il «rispetto di impegni precisi e di norme di legge senza i quali i porti italiani non potranno recuperare competitività». Secondo Nerli non ci sono mezze misure: la riforma portuale abbozzata è insoddisfacente, c'è bisogno di una "revisione radicale" in Parlamento. Un appello raccolto da Grillo, anch'egli presente all'assemblea, che ha detto così di essere pronto a rilanciare in Parlamento un'autonomia finanziaria in grado di attingere a quei 9 miliardi di gettito Iva che i porti hanno assicurato allo Stato nel solo 2009. Pari quindi a 400 milioni annui. 

Gli interventi indispensabili. Nerli ha elencato i punti chiave indispensabili per i porti su cui intervenire:
 
- reintegro dei fondi per la manutenzione.
- continuità dei programmi d'investimento infrastrutturale.
- parziale fiscalizzazione (pari a 5 punti) degli oneri sociali.
- riduzione delle accise sui prodotti energetici.
- benefici fiscali per le navi di cabotaggio.
- proroga degli incentivi al combinato terra-mare.
- consolidamento delle indennità di mancato avviamento per i lavoratori portuali temporanei.

Gli impegni fin'ora assunti dal governo, secondo Assoporti, sono invece due, entrambi "criticabili": un intervento sulle tasse portuali che, spiega Nerli, «sposta una volta di più dalla fiscalità generale ai singoli porti e alle singole Autorità portuali l'onere di recuperare competitività, erodendo ulteriormente le loro capacità di investimento. Infine «tagli orizzontali della spesa in modo indifferenziato, per amministrazioni ed enti pubblici, ivi comprese le Autorità portuali».