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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Politiche marittime

Pirateria, aumentano gli attacchi in Cina

Nel sud del paese asiatico si fanno più numerosi e violenti. L'obiettivo, per la prima volta, è il petrolio da rivendere al mercato nero. Il report mondiale degli ultimi sei mesi


La proroga per l'imbarco di guardie armate private a bordo, valida fino alla fine dell'anno, permette agli armatori italiani di mantenere alta la difesa contro la pirateria. Il fenomeno si conferma un pericolo sempre costante, che in questa prima metà del 2014 non si è placato.
Se la Somalia e la zona del golfo di Aden non sono più l'epicentro della pirateria, l'emergenza resta alta sia nel golfo di Guinea che in Asia, dove effettivamente la pirateria moderna raggiunge da sempre il suo apice e dove la lotta è ancora più difficile che in altri scenari.
 
Aumentano gli attacchi in Cina, diminuiscono nell'Oceano Indiano
Il Regional Cooperation Agreement on Combating Piracy and Armed Robbery against Ships in Asia (ReCAAP), il centro regionale anti pirateria di Singapore, ha riportato un trend diverso per questi primi mesi del 2014 rispetto a quello degli ultimi anni: in questo primo semestre sono aumentati gli attacchi nel sud della Cina, anche dal punto di vista della violenza. Nell'Oceano Indiano, invece, gli assalti sono diminuiti, con diciotto episodi di pirateria e cinquantacinque furti armati a bordo, ed era dal 2010 che non si registravano numeri cosi bassi. Tra i plausibili motivi alla base di questo calo vi potrebbe essere la strategia anti pirateria messa in campo dall'Indonesia, che sembrerebbe particolarmente efficace.
L'aumento della pericolosità delle acque cinesi desta però preoccupazioni, e potrebbe essere necessario un confronto con le autorità nazionali per trovare una linea di difesa. Gli attacchi mirano principalmente a navi di piccole dimensioni che portano petrolio, i pirati trasferiscono il carico su altre navi e poi verosimilmente lo rivendono al mercato nero. Un cambiamento rispetto il passato, in cui i bersagli degli assalti erano in genere navi ormeggiate fuori i porti.
 
Il rapporto degli ultimi sei mesi nel mondo 
L'International Maritime Bureau, principale banca dati sui pirati e punto di riferimento in caso di attacchi, ha diffuso delle statistiche parziali per il 2014. Ad oggi, sono 116 gli attacchi pirata, ventidue in meno che nello stesso periodo dell'anno scorso. Due i marittimi uccisi, duecento quelli ostaggi, dieci navi sequestrate e settantotto assalite.
 
Nella foto, Capture of the Pirate Blackbeard (1718), raffigurante la battaglia tra Barbanera and Robert Maynard nella baia di Ocracoke, Nord Carolina.