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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Politiche marittime

d'Amico, 1,2 miliardi per rifare la flotta

L'investimento più grande della sua storia per la compagnia quotata con sede a Milano. Servirà ad avere navi che inquineranno due terzi di meno


In questa nuova era della navigazione sostenibile alle porte arriva una notizia indicativa dei tempi che corrono: nei prossimi quattro anni la compagnia di navigazione italiana d'Amico investirà 1,2 miliardi di dollari nella sua flotta. Praticamente la rinnoverà del tutto, dotandola di navi che, spiega il presidente della compagnia Paolo d'Amico (foto), «consumano un terzo rispetto a quelle in dotazione». Una spesa non di poco per il gruppo con sede a Milano, che andrà incontro al piano di investimenti più ampio mai fatto nella sua storia. 
 
Il bilancio della società 
Quest'anno d'Amico conta di chiudere un bilancio positivo: «L'obiettivo – spiega d'Amico - è quello di chiudere in utile anche nel 2014». Già l'anno scorso il fatturato è stato di 625 milioni di euro, 55,8 di Ebitda e 49,5 di utili. Attualmente il debito è pari a 122 milioni, inferiore a quello della società quotata (224,6 milioni).
 
Investire per inquinare di meno
«Il gruppo è nel mezzo del più grande piano di investimenti della propria storia – spiega Paolo d'Amico - con 1,2 miliardi di dollari destinati a rinnovare totalmente la flotta nei prossimi 3-4 anni». d'Amico ha spiegato che «si tratta di navi di nuova generazione che consumano un terzo rispetto a quelle in dotazione». Tra gli obiettivi dell'armatore italiano, oltre a quelli relativi all'ammodernamento, c'è l'impegno di essere pronti per la nuova normativa sulle emissioni che entrerà in vigore l'anno prossimo. Sulla base di una regolamentazione stabilita dall'International Maritime Organization, dal primo gennaio del 2015 - ma è probabile che verranno concesse proroghe proprio per dare agli armatori il tempo necessario per adeguare le loro navi – nel Mar Baltico e nel Mare del Nord bisognerà navigare con un tenore di zolfo nel combustibile inferiore allo 0,5% per millilitro (0,1% dal 2020). Tenendo conto che il limite attuale è del 3,5%, si tratta di una riduzione drastica che investirà in pieno le tecnologie propulsive delle navi.
 
Le attività in Borsa
Per quanto riguarda la società quotata (d'Amico International Shipping), è ancora presto per sapere i risultati del rendiconto semestrale che, tenendo conto delle condizioni del mercato, non dovrebbe essere particolarmente  positivo. Nonostante ciò, il titolo (pari al 10% del capitale familiare) continua ad andare bene con la domanda che ha superato di sei volte l'offerta. «Gli investitori - ha detto D'Amico - ci hanno scelto perché c'è un forte interesse sullo shipping e per l'Italia e, viste le performance, direi che abbiamo fatto bene a rimanere a Milano». Per quanto riguarda l'ipotesi di aggiungere altro capitale da quotare, d'Amico non esclude che «in futuro la famiglia possa considerare la quotazione in Borsa di tutto il gruppo».