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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Il freddo ferma gli utili d'Amico

Il lungo inverno degli Stati Uniti ha rallentato le navi cisterna di d'Amico International Shipping. La compagnia: "Solo un vuoto d'aria"


I risultati del primo trimestre della società armatoriale d'Amico International Shipping sono negativi. Un rosso da 6,8 milioni di dollari, rispetto all'utile netto di 3,2 milioni del primo trimestre dell'anno scorso. I ricavi base time charter sono stati pari a 46,4 milioni (-7,3%). L'Ebitda è stato di 3,8 milioni (-64,3%) e l'Ebit negativo per 4,2 milioni (attivo per 3 milioni nel trimestre 2013).
 
 
«È solo un vuoto d'aria» secondo l'amministratore delegato Marco Fiori. «Il mercato delle navi cisterna – spiega - è stato più debole del previsto principalmente per la rigida stagione invernale negli Stati Uniti che ha aumentato il consumo interno di prodotti petroliferi, riducendo così le e esportazioni e i trasporti via mare». Poi c'è stata «la chiusura per manutenzione di molte raffinerie nel Golfo del Messico, che ha ridotto ulteriormente le esportazioni del paese». Due fattori «stagionali» ci tiene a precisare d'Amico, «che pertanto influiscono solo temporaneamente sull'intero settore delle navi cisterna e che si prevede subiranno un'inversione di tendenza nel secondo trimestre».
L'orderbook, spiega Fiori, ha visto aggiungere recentemente tre navi "ecologiche" nel corso di questi ultimi mesi, «portando il nostro piano di investimenti a 16 navi di nuova costruzione per un totale di 490,7 milioni di dollari. Sette delle navi attualmente in ordine saranno consegnate nel corso del 2014, supportando così i risultati di d'Amico già a partire da quest'anno». A marzo è stata venduta Cielo di Parigi, una handysize, che ha permesso di ottenere una plusvalenza di 6 milioni di dollari (l'unità 13,6 milioni). «Siamo molto orgogliosi di annunciare e che il valore netto della flotta è cresciuto del 46% negli ultimi dodici mesi, creando ancora una volta valore per i nostri azionisti», ha concluso Fiori.