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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Politiche marittime

Costa Concordia, si allungano i tempi

A marzo si sarebbe dovuto decidere il porto di destinazione. A giugno avrebbe dovuto galleggiare


Si sarebbe dovuto sapere il porto di destinazione entro marzo, ma per un'operazione mai fatta prima per la sua complessità non c'è niente di strano se ancora non si hanno notizie. L'Osservatorio per il monitoraggio del relitto della Costa Concordia non ha ancora deciso in quale porto far smantellare la nave naufragata la sera del 13 gennaio 2012. Slittando questa decisione, slitta anche il mese di rimozione, previsto per giugno. «Ormai appare azzardato» commenta Franco Porcellacchia, responsabile del team tecnico per l'armatore Costa Crociere. «La tempistica è molto difficile - ha detto - metteremo tutto l'impegno per portare via la nave e rispettare così il cronoprogramma».
 
 
Il montaggio dei cassoni a dritta della nave (la parte rimasta sommersa fino a settembre scorso) è l'ultima azione da compiere prima del galleggiamento, a quel punto la nave deve solo adagiarsi sulla piattaforma sottomarina installata dalla specialista italiana Micoperi, che insieme alla statunitense Titan compone il team ingegneristico dietro l'operazione. Ma anche il "semplice" posizionamento della chiglia sulla piattaforma è programmabile fino a un certo punto. La cosa certa è che una volta avviata l'installazione dei cassoni il processo di galleggiamento, come precisa Porcellacchia, «sarà irreversibile»: la nave andrà inesorabilmente a galla, diventando instabile e in balìa del meteo, per cui non ci sarà tempo da perdere per procedere con la rimozione. Il capo della protezione civile Franco Gabrielli, è perentorio: «Di sicuro entro l'autunno la nave deve andarsene o avremmo fallito tutti».