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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Politiche marittime

Riforma dei porti, Gallozzi: "Non serve"

In qualità di presidente Assotutela, da Salerno Agostino Gallozzi ribadisce la sua contrarietà all'ipotesi di accorpamento con l'Autorità portuale di Napoli


In un duro comunicato il presidente Assotutela (Associazione per la Tutela e lo Sviluppo del porto di Salerno) Agostino Gallozzi esprime il suo disappunto all'ipotesi di accorpamento delle autorità portuali di Napoli e Salerno. L'associazione terrà domattina a Salerno una riunione nella quale articolerà le ragioni dietro la contrarietà al progetto di riforma dei porti.
Pur chiarendo che l'iniziativa non ha alcuna intenzione di «stimolare polemiche sterili ed improduttive sotto il profilo della "guerra" tra territori», Assotutela ci tiene a ribadire la sua contrarietà: «No alla logica dello scontro tra territori – afferma Gallozzi - ma pieno rispetto per la comunità salernitana alla luce dell'efficienza gestionale dimostrata negli anni dall'Autorità portuale e della capacità di vincere la sfida della competitività a livello internazionale degli imprenditori salernitani». Il timore dell'associazione, e di chi l'appoggia, è che un "distretto logistico della Campania", o come lo si voglia chiamare, rischia di diventare un carrozzone amministrativo: «Sono logiche che non ci appartengono» afferma Gallozzi. Logiche che vanificherebbero quello che di buono è stato fatto in questi anni al porto di Salerno, uno scalo che, afferma il presidente Assotutela, «alimenta annualmente le casse dello Stato con oltre 13 miliardi, tra Iva ed accise». «Assotutela - spiega Gallozzi - esprime la ferma convinzione che non bisogna partire dalla riduzione del numero delle autorità portuali per procedere al miglioramento del sistema gestionale della portualità nazionale, ma da un'adeguata analisi delle capacità operative delle singole Autorità, valutando gli obiettivi raggiunti nel tempo e le dinamiche di crescita, oltre che, naturalmente, il bacino economico e produttivo di riferimento in termini di costi/benefici per l'utenza».
Il porto di Salerno, secondo Assotutela, mantiene due primati: la quantità di merci movimentate per metro quadro, per il quale è tra primi in Italia e in Europa, e l'efficienza nella realizzazione delle opere pubbliche, ovvero 200 milioni di euro impegnati in pochi anni per la realizzazione d iinfrastrutture oggi già agibili, ai quali vanno aggiunti altri 75 milioni per la realizzazione del Grande progetto. 
Per Gallozzi la legge 84/94, quella sotto oggetto di riforma, «è ancora una buona legge, che, però si scontra con i vari ostruzionismi burocratici e con le numerose patologie amministrative con le quali le stesse autorità devono combattere quotidianamente per evitare la paralisi di interventi indispensabili per lo sviluppo dei traffici marittimi, portuali ed intermodali. La legge 84/94 - conclude - se applicata senza deformazioni patologiche, è una legge che consente alla portualità di crescere ed alle imprese di svilupparsi, perché già contiene le indicazioni per ridurre il numero dei porti sede di autorità portuale nel caso si configurino volumi di traffico insufficiente. Senza dubbio questo non è il caso della Autorità Portuale di Salerno».