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16 aprile 2024, Aggiornato alle 15,53
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Politiche marittime

Gigantismo e Lng aumenteranno i total loss

Report annuale  dell'assicuratore Allianz. Navi lunghe 400 metri e gas stoccato in grandi quantità aumentano la sfida sui costi che superano la copertura


I nuovi scenari con cui il mondo delle assicurazioni marittime dovrà fare presto i conti sono il gigantismo navale e il mercato del gas naturale liquefatto.
Questi due elementi, infatti, riferisce in uno studio annuale (Safety and Shipping Review 2014) il gruppo tedesco Allianz, aumenteranno i casi di total loss. In campo assicurativo il total loss accade quando il costo di riparazione del bene assicurato eccede quello della copertura assicurativa. Sono casi rari nella storia delle assicurazioni, ma nella navigazione sono una clausola che si tiene in considerazione in misura maggiore che in altri beni. Nel naufragio della Costa Concordia, per esempio, i costi delle operazioni di recupero hanno finora superato il mezzo miliardo di euro. La copertura assicurativa si è fermata a 500 milioni, il "massimale" di cui godeva la nave. Oltre i 500 milioni, appunto, Costa Concordia è total loss. L'anno scorso i total loss dovuti ad affondamento sono stati 69, il 47% in più rispetto ai 55 del 2012.
Attualmente le portacontainer sono arrivate a 400 metri di lunghezza, con una capacità di carico di 18mila teu. Nei prossimi cinque anni, prevede Allianz, cominceranno a navigare anche navi da 24mila teu. Unità di queste dimensioni impegnano parecchio le assicurazioni, visto che il total loss è decisamente più probabile che nelle navi più piccole: un grave incidente sarà quasi sicuramente total loss tenendo conto di quanto costi, nel complesso, la sola realizzazione di una nave di queste dimensioni. «I sinistri causati da emergenze marittime di queste mega navi - afferma Sven Gerhard, global product leader Hull&Marine Liabilities di Allianz - possono essere enormi. Basti pensare ad esempio all'interruzione dell'attività dei porti e dei terminal se un incidente determina il blocco dei loro accessi. Inoltre il salvataggio potrebbe richiedere sforzi senza precedenti e operazioni complesse, e in alcuni casi ci potrebbero volere molti mesi o forse più di un anno per rimuovere tutti i container, soprattutto se l'incidente dovesse accadere in un'area remota. Il potenziale di perdite rilevanti è aumentato per eventi che non sono straordinari su queste grandi navi».
Discorso analogo Allianz lo fa per le navi che viaggeranno con gas naturale liquefatto (Lng), che dal 2020 in poi si prevede in forte crescita. Qui gli assicuratori avranno due grattacapi: come assicurare lo stoccaggio e il trasporto (sia nel caso di navi che trasportano Lng che in quelle alimentate ad Lng). Soprattutto nel primo periodo, saranno parecchi i porti a gestire per la prima volta sia lo stoccaggio che il rifornimento, una variabile che farà lievitare i costi assicurativi. «La preoccupazione – conclude Rahul Khanna, senior consultant risk Marine di Allianz - consiste nello stoccaggio del gas naturale liquefatto come combustibile e nel suo impiego a bordo. Competenze sull'uso dell'Lng non sono facilmente disponibili e ciò necessita un cambiamento di mentalità e di formazione».