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24 aprile 2024, Aggiornato alle 15,04
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Infrastrutture

Fincantieri realizzerà una rompighiaccio

Contratto con l'istituto di ricerca marino norvegese. Verrà costruito a Muggiano e completato da Vard |  Al via Innovation Challenge  


Fincantieri firma a Oslo un nuovo contratto per la costruzione di una nave rompighiaccio oceanografica destinata a operare nei ghiacci polari. L'accordo è con l'Institute of Marine Research ed è stato concordato alla presenza del ministro norvegese della Pesca e degli Affari Costieri Elisabeth Aspaker. L'armatore della nave sarà il Norwegian Polar Institute, per conto del governo norvegese.
La nave si chiamerà Kronprins Haakon, in onore dell'erede al trono di Norvegia, è stata disegnata da Rolls Royce Marine e sarà costruita in Italia a Riva Trigoso-Muggiano, prima di concludere l'allestimento e le prove in mare in Norvegia negli stabilimenti di Vard, società del gruppo cantieristico italiano. Prenderà il mare nella seconda metà del 2016 e sarà pienamente operativa a partire dall'inizio del 2017. Valore complessivo: 175 milioni di euro.
Kronprins Haakon avrà 9mila tonnellate di stazza lorda, una lunghezza di oltre 100 metri e una larghezza di 21. Avrà 38 cabine e potrà ospitare 55 persone tra ricercatori, studenti ed equipaggio. A prua avrà un hangar che potrà ospitare ben due elicotteri. Sarà costruita seguendo criteri che minimizzano l'impatto ambientale e riducono il rumore irradiato sott'acqua in modo da consentire studi su pesci e mammiferi marini. Non avrà un'area specifica di azione, muovendosi entro tutto il circolo polare artico, e sarà impiegata per studiare le modalità e le conseguenze del cambiamento climatico nell'ambiente artico. Per la ministra della Pesca norvegese Aspaker «si tratta di uno strumento di notevole importanza non solo per il nostro Paese ma per tutta la comunità scientifica internazionale». «Con questa nave – ha aggiunto l'ad Fincantieri Giuseppe Bono - faremo un ulteriore passo avanti nella frontiera tecnologica e dell'innovazione supportati anche dalla collaborazione sempre più stretta con i colleghi di Vard».
 
Innovation Challenge
Nel frattempo Fincantieri ha annunciato la fine delle selezioni di Innovation Challenge, il "concorso di idee" per l'innovazione promosso dal gruppo in collaborazione con la Scuola Politecnica di Genova e il Cetena. Alla base l'open innovation, termine coniato dall'economista statunitense Henry Chesbrough che si basa sul concetto dello scambio dei brevetti tra le varie aziende, anziché sulla tradizionale impostazione che vuole ogni azienda dedicata a ricerche interne. Innovation Challenge parte da questo modello. Dopo due mesi di lavoro sono state presentate sei idee progettuali selezionate fra le oltre quaranta pervenute. L'investimento del gruppo cantieristico italiano dovrebbe superare i 500mila euro, si rivolge ai docenti e ai ricercatori della scuola politecnica ed è finalizzato alla selezione di progetti di innovazione tecnologica navale destinati all'industrializzazione.
A illustrare i risultati della fase di valutazione sono stati Aristide Massardo, preside della scuola; Alberto Maestrini, direttore navi militari Fincantieri; Massimo Debenedetti, responsabile ricerca e innovazione Fincantieri; e Sandro Scarrone, presidente e amministratore delegato di Cetena che si pone come "ponte" tra il mondo industriale e quello accademico.
Dopo una call for ideas tra i cinque dipartimenti della Scuola Politecnica di Genova, ha preso quindi avvio la fase operativa dell'iniziativa. Le sei proposte individuate riceveranno da parte di Fincantieri un finanziamento di 15mila euro ciascuna per tradursi in progetti di ricerca industriale entro i prossimi tre mesi. Tra questi sei progetti, i due che saranno ritenuti più interessanti sotto il profilo dell'innovazione saranno sostenuti e finanziati ulteriormente con 200mila euro ciascuno, e saranno condotti fino alla fase di industrializzazione. I principali campi in cui si sono sviluppate le proposte selezionate sono stati infatti l'impatto ambientale, l'efficienza energetica, la riduzione dei costi operativi, il comfort, la qualità percepita e la riduzione dei costi di allestimento.
A ulteriore dimostrazione dell'impegno volto a consolidare la propria posizione competitiva sul mercato attraverso una costante innovazione di processo e di prodotto, nel 2012 il Gruppo ha investito in attività di ricerca, innovazione e sviluppo 62 milioni di euro, pari al 2,6% dei ricavi.