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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Pirateria, l'IMB fa il bilancio dei primi nove mesi

L'organismo internazionale conferma che gli attacchi sono scesi ai livelli del 2006, grazie all'azione delle forze navali e dei team a bordo. Ma cresce il rischio nel Golfo di Guinea e in Indonesia 


L'inversione di tendenza era già nota a tutti gli operatori del settore, ma ora è confermata anche dai numeri. L'International Maritime Bureau ha infatti reso noto che nei primi nove mesi del 2013, la pirateria nei mari del mondo è ai livelli più bassi dal 2006, nonostante il persistere di violenti attacchi lungo le coste della Somalia e nel Golfo di Guinea. L'ultimo rapporto dell'IMB registra 188 incidenti di pirateria quest'anno (233 nello stesso periodo del 2012) e 266 persone prese in ostaggio (458 nel 2012). IMB, scrive l'Agenda Confitarma, attribuisce la riduzione degli attacchi nelle acque somale all'azione delle forze navali, ai team a bordo delle navi, alle best management practices poste in essere dalle navi e alla stabilizzante influenza del governo centrale somalo. Secondo l'IMB il ruolo vitale delle forze navali non deve essere sottovalutato perché la loro presenza fa sì che i pirati non possano agire impunemente come in passato. A fronte della riduzione del fenomeno in Somalia, l'attenzione ora si concentra nel Golfo di Guinea ove si registrano oltre 40 attacchi nei primi nove mesi dell'anno con 132 marittimi in ostaggio e sette navi sequestrate. Anche in Indonesia l'IMB ha rilevato un aumento di rapine a bordo delle navi.