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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Politiche marittime

La Marina chiede 12 miliardi di investimenti

Servirebbero nell'arco del prossimo decennio, assicura il Capo di Stato Maggiore dell'Arma, Giuseppe De Giorgi, per rinnovare una flotta ormai obsoleta 


In tempi di vacche magre (magrissime) la richiesta potrebbe sembrare azzardata, ma il Capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, sottolinea comunque la necessità che lo Stato elabori un piano di investimenti per l'Arma di almeno 12 miliardi di euro in dieci anni. "Servono per rinnovare la flotta – ha detto a Genova De Giorgi -, scesa ormai a 60 navi e superata in Europa oltre che da Gran Bretagna e Francia anche da Germania e Spagna". Presentando un piano dettagliato sui bisogni, i costi, gli scenari del prossimo decennio, l'ammiraglio ha precisato che l'investimento è strategico da più punti di vista: per far fronte all'emergenza umanitaria, per ragione di ammodernamento della Difesa, per rilanciare un comparto, quello della cantieristica navale, che ha importanti ricadute sull'occupazione. La flotta militare italiana è oggi composta da 60 navi, ma la gran parte hanno superato il limite della vita operativa. Sono tutte vecchie di venti anni, se non di più. De Giorgi ha ricordato che entro il 2025 verranno radiate dalla attuale flotta 47 navi, 4 sommergibili, 13 unità minori. L'ammiraglio ha parlato anche di un nuovo progetto, quello del Pattugliatore Polivalente d'Altura. "Si tratta di un'unità veloce, capace non solo di pattugliare militarmente il mare, ma anche di portare assistenza, di alimentare con acqua potabile ed elettricamente una città di seimila abitanti".