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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Corridoio Adriatico-Ionico, proposte per una strategia di sviluppo

Se ne è discusso nell'ambito di un incontro internazionale organizzato a Roma da Confitarma e Federazione del Mare


Federazione del Mare e Confitarma hanno ospitato oggi a Roma l'incontro Corridoio Adriatico-Ionico: proposte per una strategia del mare e una economia blu, organizzato nell'ambito della IV edizione del "Festival della Diplomazia" che dal 9 al 18 ottobre ha analizzato vari temi di politica, economia e relazioni internazionali, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del ministero degli Esteri, della rappresentanza in Italia della Commissione e del Parlamento europeo, di numerose ambasciate, università, partner scientifici, aziende pubbliche e private.
Carlo Lombardi, segretario generale della Federazione del Mare, dopo aver ricordato nel suo intervento introduttivo che Adriatico e Ionio collegano i territori di sette paesi (Grecia, Italia, Slovenia, Croazia, membri dell'Ue, e Montenegro, Albania e Bosnia-Erzegovina), ha sottolineato l'interesse di tutto il cluster marittimo italiano per lo sviluppo di progetti relativi ad un'area di grande rilievo come è il Corridoio adriatico-ionico. In proposito, il segretario generale della FdM, ha ricordato che tra le regioni italiane il Friuli-Venezia Giulia è al terzo posto per importanza delle attività marittime rispetto a quelle complessive. In particolare, nel settore della costruzione navale il Friuli-Venezia Giulia ha uno dei più elevati gradi di specializzazione con il 42,1% degli addetti che lavorano nel comparto a livello nazionale. Il Veneto è al secondo posto per le attività portuali, mentre nel settore della pesca Veneto, Puglia e Marche sono rispettivamente seconda, terza e quarta regione a livello nazionale. Infine, con riferimento alla flotta armatoriale, le regioni Marche ed Emilia Romagna si collocano in terza e quinta posizione.
Sono intervenuti: Andrea Vitolo, membro per l'Italia del Gruppo "Contact point" dei ministeri degli Esteri dei paesi dell'Unione europea, a cui è affidato il coordinamento della Nuova strategia per il Mare Adriatico e il Mar Ionio, adottata dalla Commissione europea nel 2012; Enrico Pujia, Maria Isabella Verardi, Annalisa Zarattini e Lucio D'Amore, in qualità di "Focal Point" dei ministeri di Infrastrutture e trasporti, Agricoltura e pesca, Beni culturali e turismo, e Presidenza del Consiglio dei ministri.
Gli ambasciatori di Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro e Slovenia, e i rappresentanti di istituzioni (Capitanerie di porto, Regione Emilia Romagna), associazioni (Assoporti, Federpesca, Consar) e operatori privati e pubblici (Fincantieri, Gruppo Grimaldi, RAM) hanno illustrato le proposte volte ad una rapida approvazione della strategia Adriatico-Ionica contenuta nella dichiarazione di Bruxelles del 27 maggio 2013 volta ad un utilizzo più mirato ed efficiente di istituzioni, fondi e normative su politiche ambientali e del trasporto marittimo. L'obiettivo è quello di arrivare ad un'approvazione immediata della Strategia in vista della Presidenza dell'Unione europea che nel 2014 spetterà alla Grecia e all'Italia.
In particolare, Paul Kyprianou, responsabile delle relazioni esterne del Gruppo Grimaldi, ha affermato che i collegamenti marittimi nell'Adriatico e nello Ionio sono vitali per lo scambio di merci e passeggeri tra l'Europa occidentale e l'area dei Balcani. Affinché questi flussi crescano ulteriormente occorre un'azione decisa degli Stati membri per potenziare le infrastrutture portuali e i collegamenti con l'hinterland nell'area adriatico-ionica". "Non meno importanti, anche per quest'area, sarebbero le politiche comunitarie per l'introduzione di un ecobonus europeo che favorisca il trasferimento del traffico merci dalla strada al mare, e per la rottamazione di traghetti obsoleti, e quindi più inquinanti, con unità più eco-sostenibili, rispondenti alle misure internazionali per ridurre il contenuto di zolfo nei carburanti marini".