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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Concordia a galla entro il mese

Oggi pomeriggio la Protezione Civile stabilirà il giorno, uno compreso tra il 16 e il 26. Dodici ore per portarla a inclinazione zero


di Paolo Bosso 
 
Cominciano a schiarirsi i tempi di recupero del relitto del Costa Concordia. Nessuna data certa, ma entro la fine di questo mese la nave naufragata il 13 gennaio del 2012 di fronte l'isola del Giglio sarà a galla. C'è solo da scegliere il giorno preciso, che verrà deciso oggi pomeriggio in una riunione della Protezione Civile guidata da Franco Gabrielli. Facendo una media tra i dati della Protezione Civile, che parlano di un giorno tra il 20 e il 23 settembre, e quelli del ministro dell'Ambiente Andrea Orlando (16-26), possiamo azzardare l'ipotesi che entro l'ultima settimana di settembre il relitto da 114mila tonnellate sarà a inclinazione zero, adagiato sulla piattaforma sottomarina costruita da Titan e Micoperi. Sarà un momento mediatico importante, con un grado di attenzione simile ai giorni del tragico naufragio. Non mancheranno dirette tv, time lapse, ed esclusive che ci permetteranno di seguire l'evento. Dopodiché il grosso sarà fatto, non ci sarà nessun'altro intervento di particolari difficoltà ingegneristiche. Non toccherà che cercare gli ultimi due corpi dispersi, tappare la falla da 50 metri di lunghezza ed eventuali altri piccoli squarci aperti nell'altra fiancata, quella appoggiata da più di un anno e mezzo sul fondo scoglioso del Giglio.
Il parbuckling, così si chiama il raddrizzamento, avverrà in mezza giornata dicono gli ingegneri, in un tempo massimo di 12 ore. Lo strumento fondamentale saranno i cassoni fissati sulle fiancate, undici sul lato emerso, quello sinistro, e nove sul lato sommerso che verranno installate quando il bestione sarà tirato su. Funzioneranno dapprima come zavorra - pieni d'acqua per controbilanciare il tiraggio dei cavi – poi come contrappeso nella fase di rotazione, e infine come galleggianti (vuoti) in una doppia funzione: mantenere la nave stabile nella fase di riparazione e a galla quando dovrà navigare verso Piombino per essere smantellata.
In realtà il porto di destinazione per smantellarla non c'è ancora, perché né il governo né la Protezione Civile hanno ancora confermato nulla sul porto toscano. Ma sarebbe davvero una sorpresa se Piombino, vicino ad un'acciaieria e forte di un recente finanziamento governativo da 160 milioni (111 già approvati) che serviranno a creare un bacino e ad escavare i fondali, non dovesse essere il porto di destinazione per smantellare Costa Concordia.