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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Monitoraggio traffico navale, l'Ue punta all'integrazione dei sistemi

A Bruxelles, la Commissione e l'Emsa lavorano per mettere ordine nella materia, sia dal punto di vista tecnologico che normativo


Mettere ordine tra le legislazioni degli Stati membri dell'Unione europea, è un compito spesso difficile. Ne sanno qualcosa la Commissione (DG MOVE) e l'EMSA(Agenzia europea per la sicurezza marittima) che a Bruxelles hanno avviato la revisione della Direttiva 2002/59/CE relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d'informazione, attuata in Italia con il Dlgs n.196 del 19 agosto 2005 (G.U. 222 del 23/9/2005). Uno degli obiettivi della Commissione, rende noto l'Agenda Confitarma, è quello di affiancare all'integrazione tecnologica dei vari sistemi (SafeseaNet, CleanSeaNet, Long-range Identification and tracking (LRIT) e Automatic Identification System (AIS), l'integrazione di altri strumenti legislativi relativi ad esempio a miglioramento della sicurezza nei porti, all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di uno sportello unico doganale.