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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Politiche marittime

Le emergenze del Med in un rapporto Onu

Erosione, inquinamento, specie invasive, pesca eccessiva: sono questi i principali fattori di rischio per la sopravvivenza del Mare Nostrum secondo uno studio dell'Unep/Map


Il Mar Mediterraneo è considerato dagli esperti una delle 25 aree del mondo più ricche di biodiversità. Ma è un patrimonio fragile, costantemente minacciato dall'erosione delle coste, dall'inquinamento da metalli pesanti e rifiuti, dalle specie invasive, dalla pesca eccessiva. Secondo un rapporto pubblicato dall'Unep/Map, il programma Onu per l'ambiente dell'area Med, circa un quarto delle coste del bacino soffre del fenomeno dell'erosione, incluse alcune aree di grande valore ecologico, come il Mar Ligure, la costa tirrenica dell'Italia e il Delta del Po. Sono 1.500 i km delle coste europee del Mediterraneo trasformati in coste "artificiali": 1.237 km dei quali occupati solo dai porti.
Sul fronte inquinamento, scrive Chiara Spegni dell'Ansa, il 37% degli insediamenti costieri con oltre duemila abitanti nel Mediterraneo non dispone di un impianto di trattamento dei reflui. Particolarmente insidiosa la presenza di tracce di piombo e mercurio nei sedimenti costieri e nella tipica cozza mediterranea (Mytilus galloprovincialis). Il piombo è stato rilevato nei mitili dove i sedimenti sono contaminati, in genere vicino a scarichi industriali, portuali e urbani, anche lungo la costa occidentale dell'Italia, fra il Golfo di Genova e Napoli, oltre che sulla costa Nord della Sicilia (Palermo) e nella parte meridionale della Sardegna (Portoscuso). Nel Mar Adriatico, livelli elevati di piombo sono stati registrati nella laguna di Venezia e nelle aree dove si riversa il Po, oltre che nel Golfo di Trieste. Tra i rifiuti che finiscono in mare, i più pericolosi (e duraturi) sono quelli di plastica. Nel Mediterraneo particolarmente colpite sono le tartarughe marine, che scambiano la plastica per la loro preda, le meduse.
Altra emergenza è la pesca eccessiva, che supera spesso il limite della sostenibilità (circa un quarto di tutti i pesci catturati sono rigettati in mare). A farne le spese sono anche gli habitat di alcuni animali tipici del Mediterraneo, come la foca monaca, il delfino comune, il capodoglio, le tartarughe marine, gli squali e le razze.