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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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CNA ospita a Trieste l'assemblea UETR

Delegazioni da tutta Europa sono giunte oggi in Friuli Venezia Giulia per discutere delle più urgenti problematiche in materia di trasporti, dal cabotaggio alla sicurezza

Sono giunte oggi a Trieste, ospiti di CNA, delegazioni da tutta Europa per discutere delle più urgenti problematiche in materia di trasporti, dal cabotaggio alla sicurezza. L'occasione l'ha offerta l'assemblea generale della UETR (Union Européenne Des Transporteurs Routiers), l'organizzazione con sede a Bruxelles che riunisce le categorie di trasporto comunitarie nella quale si riconoscono 200mila imprese di autotrasporto (in particolare PMI), per un totale di 430mila veicoli. Tra i punti discussi nell‘incontro, i rapporti con l'UEAPME, l'organizzazione del progetto sulla standardizzazione, lo stato di appartenenza a l'UETR dell'organizzazione croata, la presentazione di un gruppo della Bosnia-Erzegovina, la revisione del regolamento sul tachigrafo digitale, la revisione del mercato comunitario dei trasporti stradali e i limiti di velocità per camion leggeri.
Oltre alle delegazioni straniere era presente anche la presidente nazionale CNA-Fita Cinzia Franchini. "Le priorità del settore sono la concorrenza sleale e il costo del carburante, che è tra i più cari d'Europa - afferma -. Il Fvg è ancora più colpito perché maggiormente vicino ai paesi dell'est, dove il costo del lavoro è drammaticamente basso: gli italiani assumono all'estero perché così risparmiano due terzi sul personale, creando ulteriore disoccupazione nel nostro paese. Prima di abbattere tutte le barriere bisogna rieliquibrare le disparità". Franchini riferisce che a livello europeo si era giunti alla vigilia della liberalizzazione, "il che avrebbe significato poter circolare senza vincoli", ma che la questione è stata rimandata al 2014. Per la CNA-FITA la soluzione del cabotaggio resta un'emergenza, assieme all'esagerato costo del carburante. Franchini chiede inoltre più trasparenza sui requisiti degli iscritti all'albo degli autotrasportatori, che va comunque revisionato, e una scrematura delle regole: "meglio poche ma chiare".