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19 aprile 2024, Aggiornato alle 09,15
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Gasolio, gli italiani lo pagano 25 centesimi in più

Cna-Fita denuncia il peso delle accise rispetto alla media europea e chiede un incontro con il ministero dello Sviluppo


«Con il 55,08% di incidenza delle imposte sul gasolio rimaniamo saldamente ai vertici dei paesi più cari». Così il presidente nazionale Cna-Fita Cinzia Franchini denuncia l'ennesima politica dei rincari per l'autotrasporto. «Il caro tasse, accise più iva, ci mantiene al terzo posto dopo Gran Bretagna e Svezia, rispettivamente al primo e al secondo posto». Il sindacato sottolinea come in paesi come Francia, Spagna, Germania e Olanda le imposte si mantengono tutte entro il 50%, «garantendo un prezzo finale molto più competitivo». In Italia invece si pagano circa 25 centesimi in più per ogni litro rispetto al alla media europea, «una differenza che aumenta drammaticamente se paragonata al prezzo pagato dai paesi dell'Est Europa che normalmente sono anche i  più accaniti nostri concorrenti sul cabotaggio». 
La campagna "anti-imposte" che Cna-Fita propone è quella di sempre da due anni a questa parte: l'accisa mobile. Da qui l'invito al ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato per armonizzare tassazione e prezzi alla pompa rispetto sulla media europea. «Il prezzo del carburante – conclude Franchini - rimane un primo vero banco di prova per capire se siamo in grado di tornare a competere in Europa, soprattutto se si pensa che a breve potrebbe intervenire un nuovo aumento dell'aliquota Iva».