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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Politiche marittime

Mediterraneo da tutelare: le aree a rischio in Italia

Uno studio internazionale indica i mari prossimi alle coste siciliane, il nord Tirreno e il nord Adriatico tra quelle di maggiore interesse conservazionistico


I mari prossimi alle coste siciliane, il nord Adriatico e il nord Tirreno, assieme ad altre aree del Mediterraneo, sono di particolare interesse conservazionistico e dovrebbero essere poste sotto regime di tutela entro il 2020. Il suggerimento viene da uno studio internazionale condotto da un team di dodici Paesi e pubblicato dalla rivista Plos One. "Il fatto che ampi tratti delle coste italiane emergano dalle analisi è il segno che la loro importanza da un punto di vista della conservazione è ampiamente riconosciuta", spiega Simonetta Fraschetti dell'Università del Salento, Unità Operativa del Consorzio Interuniversitario per le Scienze del mare (Conisma). Dall'altro lato però indica che ancora c'è molto da fare, e non c'è più molto tempo, considerate le scadenze europee, visto che le pressioni crescono mentre l'interesse verso l'ambiente sembra scemare in tempi critici da un punto di vista economico". L'Europa, precisa l'esperta, sta chiedendo ai singoli Stati che entro il 2020 che venga posto sotto regime di tutela il dieci per cento dei suoi mari. Dall'analisi effettuata su 18 diverse zone del Mediterraneo è emerso che oltre alle aree italiane, la zona dello stretto di Gibilterra e le acque tra Grecia e Turchia sono di particolare interesse e meritano un programma di tutela specifico. La protezione dell'ambiente marino, sottolinea la ricercatrice, darebbe anche un ritorno economico: "Ormai è dimostrato da diversi studi che le aree marine protette ben gestite sono una risorsa per l'economia. I benefici andrebbero a un gran numero di figure professionali, a cominciare dagli stessi pescatori".

Nella foto lo Stetto di Gibilterra visto dallo spazio