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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Costa Concordia, cosa si farà a Piombino

Pare che il relitto sarà pronto per galleggiare a ottobre. Ma se il porto di destinazione è quello toscano, bisognerà aspettare ancora un anno


Interpellato da Il Secolo XIX su come trasformerà il suo porto per accogliere il relitto della Costa Concordia, il presidente dell'Autorità portuale di Piombino Luciano Guerrieri spiega nel dettaglio i lavori necessari. Prima di tutto una nuova banchina, già inserita nel Piano regolatore risalente al 2008. Infine 150 milioni di euro sulla base di un accordo di programma fatto tempo fa.
Ci vorranno un anno di lavori, ma la Concordia pare che sarà pronta per andarsene da lì molto prima. Le ultime previsioni infatti, sulla base delle indicazioni di Titan e Micoperi, le due società che la stanno tirando fuori di lì, dicono che ad ottobre la nave sarà pronta per galleggiare. «La valutazione d'impatto ambientale è stata superata e penso che l'opera potrà essere pronta nell'arco di un anno» ha detto Guerrieri. Questo vuol dire che finché il bacino per accogliere il relitto da 114mila tonnellate non è pronto, Costa Concordia resterà al Giglio ancora per un bel po'. 
Guerrieri spiega che la banchina di Piombino sarà lunga 340 metri e ampia 80mila metri quadrati con tanto di diga di protezione e quasi 15 metri di pescaggio. Un'opera imponente, per questo ci vogliono così tanti soldi e così tanto tempo per realizzarla. Risorse e tempi «necessari» secondo il presidente del porto. Poi, quando la nave se ne sarà andata, conclude Guerrieri, «l'area sarà attrezzata per ospitare rinfusiere fino a 200mila tonnellate di portata lorda, a servizio dell'acciaieria».