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28 marzo 2024, Aggiornato alle 09,52
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ESPO: "Una nuova legislazione? Meglio applicare bene quella vecchia"

Il segretario generale dell'organizzazione dei porti europei, Patrick Verhoeven, ritiene che non esistano i presupposti per mutare il quadro normativo comunitario adottato nel 2007


Una nuova legislazione sui porti? Non serve, basta applicare bene quella esistente. Lo sostiene l'European Sea Ports Organisation (ESPO) commentando l'esito di un'audizione pubblica tenuta nei giorni scorsi dalla Commissione europea con i rappresentanti delle organizzazioni portuali e con gli esperti degli Stati membri. "Noi riteniamo che l'attuale quadro normativo, che si basa su misure e strumenti non legislativi, costituisca ancora oggi una buona base per agire", ha precisato il segretario generale di ESPO, Patrick Verhoeven (nella foto). "Invece la Commissione sembra implicare che l'iniziativa del 2007 non abbia funzionato. Avremmo preferito discutere del fatto che non gli è stata offerta una vera e propria possibilità. L'incapacità di produrre linee guida sugli aiuti di Stato per i porti – ha sottolineato il rappresentante di ESPO - è solo un esempio. Nonostante una richiesta unanime da parte del settore e una promessa formale da parte della Commissione, queste linee guida finora non si sono concretizzate". Verhoeven ha quindi invitato l'istituzione comunitaria a promuovere e a definire una maggiore certezza del diritto nei casi in cui si manifestano dei problemi in ambito portuale. "Inoltre - ha aggiunto - la Commissione dovrebbe indirizzare il settore verso le best pratice e l'autoregolamentazione".