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22 aprile 2024, Aggiornato alle 16,27
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Armatori

Costa Crociere produce acqua da sé

Quest'anno il 70% di quella consumata è stata il frutto del lavoro di dissalatori ed evaporatori. Sono i risultati del Bilancio socio ambientale di Paolo Bosso  


di Paolo Bosso
 
L'impatto ambientale delle navi è ormai una prerogativa degli armatori. I motivi sono due, uno prettamente "legislativo" dovuto alle regole sempre più ferree che obbligano per esempio a scegliere un certo tipo di carburante, un certo tipo di materiali da costruzione o determinati certificati; l'altro è legato all'immagine: una flotta "ecologica" è più rassicurante, l'opinione pubblica vuole navi sostenibili. Su quest'ultimo aspetto le compagnie da crociera giocano molto, e si impegnano sempre più a rendere le loro navi - vere e proprie città galleggianti con migliaia di persone a bordo - meno inquinanti.
Costa Crociere per esempio ha pubblicato in questi giorni il suo usuale Bilancio socio ambientale, un report dettagliato con informazioni su consumo d'acqua e carburante avvenuto quest'anno. Quella di quest'anno è la 7° edizione (consultabile per intero qui) ed è stata presentata al Seatrade Med 2012, in corso di svolgimento a Marsiglia.
 
Ebbene, quali sono i risultati? Eccoli qui: 
o emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra, misurate in termini di emissioni "specifiche" (cioè rapportate a fattori come le miglia nautiche percorse dalla flotta e i letti disponibili) diminuite del 3,8% rispetto al 2010 (-14,5% sul 2007). Costa precisa che tali risultati sono stati raggiunti grazie all'utilizzo di pitture ecologiche al silicone, lampadine a LED a basso consumo, ottimizzazione del sistema di aria condizionata e uso di inverter per il condizionamento e la ventilazione della sala macchine.
o calo del 50% delle emissioni di gas nocivi per l'ozono grazie alla conversione degli impianti di refrigerazione e condizionamento sostituendo gli HCFC (idro cloro fluoro carburi) con quelli HFC (idro fluoro carburi).
o la quota di acqua prodotta direttamente sulle navi della flotta grazie a dissalatori ed evaporatori ha raggiunto il 71% del totale consumato in un anno.
 
Per quanto riguarda i rifiuti prodotti la compagnia ha avviato il progetto Sustainable Cruise. Co-finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE+, prevede il riciclaggio, per la prima volta nel settore marittimo, della totalità dei rifiuti. Per ora il sistema di smaltimento sarà utilizzato su Costa Pacifica, gemella di Costa Concordia (114.500 tonnellate di stazza e 3.780 passeggeri, escluso l'equipaggio).
Infine, a proposito della formazione, il Bilancio parla di 780mila ore dedicate alla formazione (+40%) con temi che hanno riguardato la responsabilità sociale, l'ambiente e la sicurezza, oltre alla formazione relativa agli aggiornamenti di tipo manageriale, tecnico e linguistico.