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18 aprile 2024, Aggiornato alle 15,42
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Tirrenia: "L'aumento delle tariffe? Sarà contenuto"

La compagnia replica alle dichiarazioni del deputato Mauro Pili, secondo il quale le tariffe sulle merci starebbero per aumentare del 36 per cento lungo le rotte di Olbia e Porto Torres. Intanto nasce Flotta Sarda


«Gli aumenti ci saranno». «E' vero, ma di poco». Il botta e risposta è stato innescato ieri dalle dichiarazioni del deputato Mauro Pili, secondo il quale la Tirrenia aumenterà dal primo ottobre le tariffe di traghettamento dei veicoli per le merci del 36 per cento lungo le rotte che fanno capo ad Olbia e Porto Torres. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, che con i consueti toni definisce l'aumento «un'aggressione costante al diritto di mobilità dei sardi ed alle nostre imprese da parte dei feudatari del mare». Pronta la replica della Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione: «A partire dal prossimo mese – spiega in una nota la società – le tariffe saranno aumentate (sulle rotte Porto Torres-Genova e Civitavecchia-Olbia) di due euro per metro lineare, a fronte di quella attualmente applicata di 40 euro. Si tratta quindi di una variazione contenuta, giustificata dall'incidenza dei costi di esercizio dei collegamenti e, comunque, di gran lunga inferiore alle cifre erroneamente indicate dall'onorevole Pili». Nelle ultime righe del comunicato, inoltre, la compagnia esprime il proprio disappunto: «Spiace rilevare – dice - che si cerca di continuare nell'attacco a Tirrenia – sempre sulla base di informazioni false ed infondate – piuttosto che registrare i significativi miglioramenti nei servizi che sono stati offerti al mercato». 

Intanto la Regione Sardegna continua a porsi come "l'anti-Tirrenia" proseguendo la sua battaglia politica e commerciale. Il Consiglio regionale ha dato il via a "Flotta Sarda", la società che si occuperà dei collegamenti con l'isola. Per Cappellacci questa nuova compagnia «è la prosecuzione di un'autentica battaglia di liberazione dei sardi dalla soggezione al sistema Tirrenia, che ancora oggi continua a violare i diritti dei cittadini e a calpestare le regole del libero mercato». L'approccio di Cappellacci, come da consuetudine, è da comizio, anche se a conti fatti ci sono in ballo interessi commerciali: «È la legge di un popolo che non risponde con l'inchino ai soprusi degli armatori», e ancora: «Andremo avanti con tutti i mezzi a nostra disposizione fino a quando non sarà garantito il pieno ed effettivo diritto alla mobilità dei sardi».