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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Politiche marittime

L'Europa prepara una mappa dei fondali

Consultazione pubblica per unificare i dati degli Stati membri e realizzare una banca dati ad alta risoluzione che contenga topografia, geologia ed ecosistemi


Una mappa ad alta risoluzione dei fondali marini che circondano l'Europa. E' questa la proposta che viene dalla Commissione Europea nel giorno dell'istituzione del Libro verde "Conoscenze oceanografiche" che lancia ufficialmente una consultazione pubblica affinché entro il 2020 venga creata un'unica banca dati dei fondali consultabile dagli Stati Membri. La consultazione si chiuderà il 15 dicembre, dopo quella data sarà possibile stabilire come realizzare il progetto.
Facilmente accessibile e consultabile, la mappa deve includere topografia, geologia, ecosistemi; stato fisico, chimico e biologico della colonna d'acqua e dati riguardanti l'impatto delle attività umane.
«Tale approccio – spiega Maria Damanaki, Commissaria responsabile per gli Affari marittimi e la pesca - può migliorare la competitività di quanti operano nei nostri mari e sulle nostre coste nella misura di 300 milioni di euro all'anno e creare nuove opportunità per un valore di altri 200 milioni di euro all'anno. I vantaggi derivanti da una riduzione dell'incertezza sono più difficili da calcolare, ma si stima che, se fosse possibile ridurre del 25 per cento annuo l'incertezza relativa al futuro innalzamento del livello dei mari, ciò consentirebbe ogni anno ai responsabili della protezione delle coste europee un risparmio di altri 100 milioni di euro. Una prima serie di progetti pilota ha dimostrato la fattibilità di tale approccio. Ci baseremo sugli insegnamenti tratti da queste esperienze».
La mappa dovrà fare ricorso ai dati attualmente detenuti da centinaia di enti europei. E' probabile che in alcuni casi sarà difficile reperirli, senza dimenticare la possibilità di trovare parametri incompatibili provenienti da fonti eterogenee. Il lavoro richiederà quindi del tempo.
Nella sua comunicazione del settembre 2010 "Conoscenze oceanografiche 2020", la Commissione ha mostrato che una migliore gestione dei dati e delle osservazioni marine consentirebbe di ridurre i costi delle operazioni in mare, stimolare l'innovazione e ridurre le incertezze legate all'evoluzione futura del mare. Una prima serie di azioni preparatorie nell'ambito della politica marittima integrata dell'UE ha permesso di avviare prototipi di piattaforme di dati che consentono di accedere ai dati marini detenuti da enti pubblici europei. Sei gruppi di assemblaggio tematico dei dati - idrografia, geologia, fisica, chimica, biologia e habitat - hanno riunito una rete di 53 organizzazioni. Al tempo stesso, nell'ambito del programma europeo di monitoraggio della terra (GMES) è stato istituito un servizio marittimo che utilizza i dati ottenuti via satellite e in situ per fornire previsioni oceanografiche, mentre il quadro per la raccolta dei dati dell'UE ha introdotto un procedimento strutturato per la raccolta di dati sulla pesca. Anche gli Stati membri operano attivamente in questo ambito.