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18 aprile 2024, Aggiornato alle 16,01
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Infrastrutture

Porti europei, aria più pulita grazie ai controlli

È quanto emerge da uno studio del Joint Research Centre. La riduzione media riscontrata di diossido di zolfo emesso dalle navi ormeggiate e ancorate è del 66 per cento


Le emissioni di diossido di zolfo (SO2) si sono notevolmente ridotte negli scali del Vecchio Continente grazie a regolamenti più severi sul contenuto di zolfo nei carburanti utilizzati dalle navi durante l'ormeggio e l'ancoraggio in porto. La buona notizia scaturisce dall'indagine condotta dal Joint Research Centre (JRC), l'organismo per la ricerca scientifica e tecnica della Commissione Europea. Le navi di norma usano olio combustibile pesante che dal 2012 deve avere un contenuto di zolfo non superiore al 3,5% per le unità da trasporto merci (prima del 2012 il limite era di 4,5%). Mediamente, il contenuto di zolfo negli oli combustibili pesanti è di 2,4%.
Il Joint Research Centre ha effettuato le misure dei parametri della qualità dell'aria nei porti in collaborazione con le Università di Genova e di Firenze, il laboratorio INFN-LABEC a Firenze e l'Institute of Environmental Assessment and Water Research di Barcellona. E' stata utilizzata una stazione automatica di monitoraggio posizionata sulla nave Costa Pacifica di Costa Crociere che ha seguito una rotta settimanale prestabilita nel Mar Mediterraneo occidentale durante gli anni 2009 e 2010. Lo studio ha evidenziato che nei porti europei si è riscontrata una diminuzione media del 66 per cento della concentrazione di diossido di zolfo, sostanza chimica nociva alla salute e all'ambiente. Misurazioni effettuate nei porti extraeuropei, invece, hanno mostrato che la concentrazione di SO2 è rimasta invariata.