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19 aprile 2024, Aggiornato alle 09,15
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Tirrenia, botta e risposta armatori-governo

Secondo il ministro dei Trasporti Matteoli "agli armatori interessano solo le rotte". Risposta secca di d'Amico: "Mai convocati. Nessuna richiesta dal ministero" 


Botta e risposta tra governo e armatori sul comportamento di questi ultimi nei confronti di Tirrenia. La privatizzazione della compagnia di bandiera è stata criticata da industriali, armatori e dalla stessa Europa. I primi perché allunga di dieci anni le convenzioni in vigore con lo Stato, i secondi per la messa in mora dalla Commissione Ue.
Mentre tutti i "16" che hanno manifestato interesse all'acquisizione di Tirrenia sono stati ammessi alla data room, «la Commissione ha dato semaforo verde – commenta il Matteoli – ma se mi costringono a fare polemica allora dico che a loro interessano solo le rotte». «In tutti i convegni dicevano (gli armatori, ndr) di non preoccuparsi, che avrebbero assorbito loro l'occupazione, che non ci sarebbero stati problemi di sorta. Poi, alla prova dei fatti, non c'è stata nessuna disponibilità da parte loro e nessuna lettera d'intenti: allora ho capito che a loro (agli armatori, ndr) interessano solo le rotte. Ora comunque c'è la gara, partecipino. Anzi, sono molto soddisfatto che siano arrivate addirittura sedici manifestazioni d'interesse, tutte considerate valide».
A stretto giro la risposta di Confitarma e del nuovo presidente Paolo d'Amico. «All'inizio del mio mandato  - commenta d'Amico - mi preme sottolineare per chiarezza che Confitarma non ha mai ricevuto richieste da parte del Ministro Matteoli, né tanto meno è stata mai convocata a tavoli di confronto ministeriali, nonostante le numerose segnalazioni indirizzate al ministro in tale senso. Ritengo che una materia di tale portata non avrebbe potuto essere oggetto di impegni dei singoli armatori ma, viceversa, avrebbe dovuto essere oggetto di confronto tra il Ministero e l'associazione di categoria. In merito alla liberalizzazione del mercato per singole rotte - prosegue d'Amico - oltre ad essere questa la via maestra indicata dall'Unione europea, essa avrebbe costituito a nostro parere la soluzione economicamente meno dispendiosa per l'intera collettività. Su questa problematica, come su altri più importanti temi che interessano la flotta italiana, auspico a nome di Confitarma di poter avere a breve un sereno e proficuo confronto con il Ministro Matteoli».
Alle esternazioni di Matteoli si è, invece, associata Uil Trasporti. «La mia condivisione è totale» ha detto il segretario generale del sindacato, Giuseppe Caronia. L'Uil chiede da tempo una convocazione dal governo. «Voglio sperare – afferma Caronia - che Matteoli, potendo constatare quanto fondate siano le nostre preoccupazioni, si decida finalmente ad aprire un vero confronto tra le parti capace di definire preventivamente adeguate clausole sociali da inserire nei bandi di gara a salvaguardia dell'occupazione e dei collegamenti marittimi».
Nella foto: il ministro Matteoli